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Nuoro

Sorgono, la marcia dei duemila per difendere il San Camillo

di Giovanni Melis
Sorgono, la marcia dei duemila per difendere il San Camillo

Un lungo corteo di sindaci e cittadini ha manifestato a Cagliari davanti agli uffici della Regione Il sindaco Arru: «Come amministratori non faremo un passo indietro in questa battaglia di tutti»

19 maggio 2016
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SORGONO. «Una manifestazione senza precedenti, rumorosa ma ordinata e ferma nel chiedere alla giunta regionale un passo indietro sulle proprie posizioni, valorizzando le peculiarità della montagna. Dove si vivrà con disagio, strade disastrate e pochi servizi. Ma la qualità della vita è alta, i prodotti sono i migliori disponibili e abbondano i centenari. Un angolo di paradiso che le decisioni della giunta non possono cancellare».

È entusiasta il sindaco di Atzara Alessandro Corona, al termine della grande manifestazione di popolo che ha portato i cittadini della Barbagia centrale e del Mandrolisai a Cagliari a difendere il diritto alla salute e tutelare l’ospedale san Camillo di Sorgono.

Una manifestazione apprezzata dallo stesso presidente del consiglio regionale Gianfranco Ganau, che parlando con i cittadini ha detto a chiare lettere: «Forse abbiamo sbagliato qualcosa. Prima di pensare alle qualificazioni, era necessario ragionare sulla sostanza. L’argomento sanità merita revisione».

Una posizione apprezzata dagli amministratori del territorio che però si aspettano fatti concreti. Il corteo si è radunato dal primo mattino in piazza del Carmine. Presenti tutti i sindaci del territorio con tanto di gonfaloni di rappresentanza. Bandiere al vento di tutte le sigle sindacali, sacerdoti, volontari in tuta arancione e tanti, tanti studenti.

«La risposta del territorio – ha detto il sindaco di Sorgono Giovanni Arru – è stata straordinaria, adeguata alla gravità del problema. Vedere tutte le categorie rappresentate, la via Roma colma di cittadini che chiedono null'altro che diritti, deve far capire alla giunta regionale il peso delle loro scelte. Come amministratori non faremo un passo indietro in questa battaglia che ormai appartiene a tutti».

Nel territorio la giornata è stata comunque vissuta con partecipazione. Molte attività non hanno aperto, chiusi anche diversi servizi.

Un segno quasi di “lutto” nei confronti della “Regione che non rispetta i suoi figli più disagiati” per dirla con le parole di Maurizio Cadau, uno dei più attivi durante l’evento.

Polemici anche i sindaci di Desulo, Gigi Littarru e Gadoni, Antonello Secci che rimarcano come «non si può rimanere insensibili di fronte alla cancellazione dei diritti».

Diversi consiglieri regionali, di maggioranza e opposizione hanno parlato con i cittadini.

Tra di essi Pietro Pittalis per il quale «l’assessore alla Sanità Luigi Arru dispensa dosi di calmante a mezzo stampa, ma la delibera adottata dalla giunta a febbraio prevede l’eliminazione dei servizi essenziali relativi all’ospedale di Sorgono. Il rischio è – prosegue Pittalis – quello di lasciare un intero territorio privo di servizi essenziali, di creare una sanità di serie B e di accentuare le sperequazioni tra i vari territori. Non è una questione di termini – aggiunge – sui quali invitiamo la giunta a non fare il gioco delle tre carte, ma è in gioco la salvaguardia di un presidio vero».

Anche diversi esponenti della maggioranza hanno criticato l’operato della giunta Pigliaru: fatto che dà chiaramente l’idea della scollatura esistente tra organo legislativo ed esecutivo.

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