Centro diurno, le opere d’arte dei pazienti
Una mostra per presentare il progetto “Tutto iniziò dal mare”: quadri, portacandele, gioielli e vasi
LANUSEI.
“Tutto iniziò dal mare” non è il titolo di una favola ma di un progetto realizzato dagli utenti del centro diurno e della casa famiglia nell'ambito delle attività socio-riabilitative per le persone con disagio mentale, svolte nelle due strutture aziendali gestite dalla cooperativa Antes.
Il mare e i suoi profondi significati emotivi hanno rappresentato il punto di partenza per un percorso iniziato nel settembre del 2015 con una giornata trascorsa alla peschiera di Tortolì e proseguito con la realizzazione, in questi mesi, di oggetti artigianali, assemblati pazientemente a mano, soprattutto con gusci di conchiglie, e presentati qualche giorno fa nel corso di un affollato incontro aperto agli emozionatissimi amici e parenti degli ospiti delle strutture. Quadri, portacandele, carillon di vento, vasi, scatole decorate, portagioielli e tanti altri lavori, sono oggi esposti in una sala al pian terreno del centro diurno dove è stata allestita una mostra che è anche un piccolo mercato. Non solo, durante la presentazione dell'iniziativa, a cui ha preso parte il direttore sanitario, Grazia Cattina, sono state proiettate le fotografie della visita alla peschiera e una commovente video intervista a tre utenti che hanno raccontato il loro rapporto con il mare.
La realizzazione di questo percorso è stata possibile grazie all'impegno del personale della cooperativa Antes: l'assistente sociale Marzia Demontis, referente delle strutture, le educatrici Tiziana Cannas, Francesca Demuru e Manuela Salis, con loro il personale infermieristico e gli operatori sociosanitari che ogni giorno si dedicano ai pazienti dei due centri.
La continua collaborazione con il Centro di salute mentale della Asl permette di promuovere ogni anno diverse iniziative, come la montagnaterapia, ela partecipazione a feste e sagre). «Con questa iniziativa vogliamo portare qui dentro le persone per far conoscere da vicino i percorsi che seguono i nostri utenti». Il responsabile del Dsm ha evidenziato come le diverse attività e i progetti portati aventi nelle due strutture «incidono positivamente nei percorsi di riabilitazione, migliorano le condizioni psichiche e la vita relazionale dei sofferenti mentali e, nello stesso tempo, contribuiscono a vincere lo stigma sociale nei loro confronti». (l.cu.)