Roghi a Teti e Olzai conta dei danni e caccia ai piromani
Finite ieri mattina le operazioni di bonifica in tutta l’area. Il Corpo forestale avrebbe trovato vari punti di accensione
TETI. Sono ancora in corso le operazioni di bonifica dello spaventoso rogo che due giorni fa ha devastato i monti di Teti e quelli di Olzai.
Un danno ambientale incalcolabile, se si considerano i danni materiali al patrimonio boschivo di una delle aree di pregio della Barbagia, le specie vegetali cancellate dalle fiamme e soprattutto l'immane vincolo ambientale posto sui luoghi che per dieci anni non potranno essere più utilizzati per nessun tipo di attività.
In cenere il Monte su Ballu, noto oltre per i suoi biotopi anche per il sito nuragico.
Ora è il tempo delle indagini. Il nucleo investigativo del Corpo forestale cerca di capire origine e punti d’innesco del gigantesco rogo che ha divorato tutto. Un lavoro fatto da autentici criminali, stando ai primi rilievi, che parlano di più punti di accensione. Si voleva colpire profondamente e creare terrore.
Il sindaco Laila Dearca fino a tardi ha seguito l’evolversi della situazione e ora attende l’esito degli accertamenti degli inquirenti.
Sul rogo indagano anche i carabinieri di Tonara, sotto la guida del capitano Andrea di Nocera.
Numerosi i messaggi di sdegno anche sui social network, tra cui quello del giornalista e poeta Attilio Loche che in una ottava, ha duramente condannato il gesto del piromane. Post condiviso da centinaia di utenti.
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