In mostra le sculture sui riti e i miti contadini
Grande successo di pubblico per l'esposizione delle sculture in pietra dell'artista Giuseppe Disi, allestita nel museo etnografico. La mostra è una delle tante iniziative della Proloco, in...
Grande successo di pubblico per l'esposizione delle sculture in pietra dell'artista Giuseppe Disi, allestita nel museo etnografico. La mostra è una delle tante iniziative della Proloco, in collaborazione con il comune di Galtellì, nell'ambito del progetto museo aperto. Inaugurata il 12 agosto con la presentazione del giornalista-regista Antonio Rojch, la mostra, dal titolo “Riti e miti contadini. Una Baronia di pietra”, resterà aperta fino al 15 settembre. Quindici le tele di marmo e basalto esposte. «Voglio riportare alla memoria – commenta l'artista – il lavoro dei contadini nei campi della Baronia. Uomini dotati di straordinaria manualità che costruivano in casa gli attrezzi da lavoro. Contadini attaccati alla terra, da secoli, e timorosi di Dio, con i loro valori autentici, madri e massaie, donne del focolare». Per il sindaco di Galtellì Giovanni Santo Porcu «Giuseppe Disi è un autodidatta che umilmente si presenta alla comunità con dei lavori marcati dal profondo senso di appartenenza. Propone tramite il suo ingegno artistico scene di vita contadina e di fede, ma non solo, che ripercorrono il passato della comunità di Galtelli, distintasi sempre per grandi massai, custodi di antiche tradizioni religiose. Il mio auspicio è che il suo esempio susciti l’emulazione dei nostri giovani».
Secondo il presidente della Proloco di Galtellì, Salvatore Marras, «il merito di Giuseppe Disi è quello di avere la capacità di dar vita ai momenti di vita collettiva di duro lavoro svolto da persone umili di spirito e ricche di valori, immortalandoli con il suo scalpello nella pietra». Un artista che nelle sue opere racconta l’aratura, la semina, la mietitura, su triulongiu, la ferratura. Un mondo antico che non ha perso il suo fascino. (n.m.)