La Nuova Sardegna

«Ebbene caro don Melis, sappia che la comunità di fedeli di Lodè ha saputo vedere in lei il vero sacerdote». Parole sottolineate dal sindaco Graziano Spanu a nome suo personale, dell’amministrazione comunale e del paese tutto. Parole che hanno risuonato forti e commosse, dall’altare della chiesa parrocchiale Sant’Antonio di Padova, in una cerimonia toccante e coinvolgente. Una cerimonia di commiato carica di affetto e amicizia, di riconoscenza e qualche rimpianto. Dopo quattro anni esatti alla guida spirituale di Lodè, infatti, don Giovanni Melis ha salutato i suoi parrocchiani, trasferito a Nuoro per motivi di salute. Classe 1948, nato a Nuoro, don Melis è stato ordinato sacerdote da monsignor Pietro Meloni nel 2004. Già parroco di Sarule, era arrivato a Lodè nel settembre del 2012 in sostituzione di don Luciano Pala (nel frattempo trasferito a Nuoro dopo 28 anni alla guida del paese della Baronia). Un prete missionario, don Melis, guida e riferimento sicuro di un gruppo di volontari che ogni estate va in Burkina Faso;un prete ex imprenditore, un prete con un’altra vita alle spalle che ha fatto dono di amore e carità al prossimo. «Una storia di vita vissuta “grande” che tocca il cuore delle persone – ha detto ancora il sindaco di Lodè Graziano Spanu –. Ex laico, sposato, che il Signore chiama a sé alla morte della consorte, ex emigrato, fa l’esperienza della missione in Burkina fino ad arrivare a questa piccola comunità». «Con immediatezza è riuscito a dimostrare il suo grande “cuore” e la sua profonda preparazione nella conoscenza delle scritture. L’uguaglianza, la conoscenza diretta delle situazioni particolari di bisogno delle famiglie e il suo intervento silenzioso hanno di fatto colpito l’intera comunità». Una comunità che ora resta in attesa di una nuova nomina da parte del vescovo monsignor Mosè Marcia.