La Nuova Sardegna

Nuoro

Emergenza idrica, aziende alimentate con le autobotti

di Sergio Secci
Emergenza idrica, aziende alimentate con le autobotti

Interessati Siniscola, Torpè, Posada, Budoni e San Teodoro Al via le procedure per dichiarare lo stato di calamità

29 settembre 2016
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BUDONI. Scatterà da lunedì la chiusura degli idranti che portano a valle la poca acqua rimasta nell’invaso della diga Maccheronis. La decisione è stata confermata ieri mattina nel vertice che si è tenuto nel comune di Budoni. L’intervento, interesserà almeno il 90% delle utenze irrigue mentre alle utenze connesse alle case sparse nell’agro dei cinque comuni compresi tra Siniscola e San Teodoro, l’alimentazione potrà essere garantita solamente con le autobotti messe a disposizione dalla protezione civile regionale e dalle amministrazioni locali.

Il Consorzio di Bonifica ha nel frattempo individuato i punti di prelievo dell’acqua grezza che saranno utilizzati per il carico di dieci grosse autobotti mentre un mezzo, sarà riservato al trasporto dell’acqua potabile. A questi si aggiungeranno i mezzi dei comuni ma il loro numero, vista la vastità del territorio, è apparso subito esiguo tanto che, già ieri, i sindaci hanno inviato una nota a Forestas e al servizio idrografico regionale per chiedere ulteriori mezzi di piccole e medie dimensioni atti a potenziare il servizio di emergenza. Da lunedì quindi, i proprietari di aziende agricole e case coloniche ubicate nelle campagne dei tre centri dell’alta baronia e a Budoni e San Teodoro, potranno rivolgersi, presso i singoli comuni dove sarà attivato un centro operativo e un unità di crisi, indicando le quantità necessarie d’acqua per ogni singola azienda e il punto di consegna.

I sindaci, invitano gli stessi proprietari, a dotarsi di capienti depositi per lo stoccaggio delle forniture idriche. Dalla chiusura, sono esentate per il momento, tutte le strutture turistiche e le altre civili attualmente servite dalla rete del Consorzio di Bonifica.

In ogni comune verrà intanto attivata la procedura per dichiarare lo stato di calamità naturale a causa del grave stato di siccità che ha colpito il territorio di Siniscola, Posada, Torpè, Budoni e San Teodoro determinando una drastica riduzione delle riserve idriche dell’invaso del Posada.

La mancanza di piogge, sta arrecando gravi danni alle aziende agricole e pastorali compromettendo seriamente l’annata agraria e potrebbe presto creare scompensi all’approvvigionamento per scopi potabili. Per evitarlo, la direzione generale dell’agenzia del Distretto idrografico regionale, ha messo in atto una serie di provvedimenti primo dei quali, la chiusura dell’alimentazione di acqua grezza di tutti i comizi irrigui le cui reti non sono connesse ad utenze strategiche.

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