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Culurgionis Igp, la Coldiretti: «È una vittoria di Pirro»

Culurgionis Igp, la Coldiretti: «È una vittoria di Pirro»

LANUSEI. La notizia dell’assegnazione del marchio Igp ai culurgionis ogliastrini con la pubblicazione della nuova denominazione sulla Gazzetta ufficiale, ha provocato una decisa presa di posizione da...

02 ottobre 2016
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LANUSEI. La notizia dell’assegnazione del marchio Igp ai culurgionis ogliastrini con la pubblicazione della nuova denominazione sulla Gazzetta ufficiale, ha provocato una decisa presa di posizione da parte della Coldiretti. «Il marchio Igp per i culurgionis ogliastrini è una vittoria di Pirro»: dice, infatti, il presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra, Simone Cualbu. «Con un disciplinare che consente, senza motivo, l’utilizzo dei fiocchi di patate si inficia la tutela e la valorizzazione di uno dei nostri prodotti tipici e tradizionali – aggiunge il presidente di Coldiretti Nuoro-Ogliastra Cualbu – Purtroppo si è persa una occasione storica e oggi festeggiamo una vittoria monca. Si è persa l’ennesima occasione per valorizzare la nostra tradizione agroalimentare, perché si è preferito usare un nome per fini di parte, anziché fare un ragionamento di filiera. Si è lavorato per dividere anziché fare squadra». La Coldiretti e il suo presidente contestano, tuttavia, anche un altro aspetto e tengono a ribadire che i culurgionis nascono come piatto tipico e povero dell’ambiente agropastorale, e che si tratta di un piatto che utilizza le materie prime della zona, in primis le patate. Se mancano queste condizioni, per la Coldiretti non si tratta di veri culurgionis. «Ci siamo battuti perché nel disciplinare fosse riconosciuto il vero culurgionis – dice Cualbu – Si è invece dato il via libera ad un disciplinare che prevede la facoltà di produrre la tradizionale pasta ogliastrina con i fiocchi di patate di derivazione industriale e di provenienza centroeuropea (Olanda, Belgio, Francia e Germania), anziché con la sola patata, come avevamo richiesto nel rispetto della tradizione».

Eppure, ricorda la Coldiretti, «sicuramente non si potrà addurre come scusa la mancanza della materia prima. In Sardegna ogni anno si producono 469mila quintali di patate (di cui ben 26mila nella sola Ogliastra), mentre si consumano in media 2.500 quintali di culurgionis. Insomma le patate sono addirittura reperibili in loco, assicurando il giusto legame con il territorio della pasta ogliastrina».

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