La Nuova Sardegna

Nuoro

Gusai: «Intitoliamo una via a Diego Falchi»

Gusai: «Intitoliamo una via a Diego Falchi»

Mozione del Partito dei sardi per rendere omaggio al forestale morto nell’incendio di Curraggia

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NUORO. «Intitolare una via, una piazza, una strada o anche una fontana alla figura di Diego Falchi». È la proposta che porta in Comune il consigliere del Partito dei sardi Gian Pietro Gusai. Lo fa presentando una mozione al sindaco Andrea Soddu, sottolineando a più riprese l’esempio di «un uomo di valore come ha mostrato di essere Diego, uomo onesto e retto anche nella vita privata, fratello affettuoso, marito fedele, padre amoroso e amico sincero». «La città deve rendergli omaggio, è un atto dovuto a uomo di così alto spessore morale, affinché questa comunità ricambi la solidarietà, la coerenza, l’amore della vita nell’accezione più ampia che quest’uomo nella sua breve vita ha mostrato. Sacrificare addirittura la propria vita per apportare aiuto ad altri uomini, animali e salvare la natura va riconosciuto come un atto degno di rispetto e di onore; a distanza di oltre trentatré anni dalla sua tragica morte, la figura di Diego Falchi è da considerarsi un esempio e un onore per la nostra collettività» sintetizza Gian Pietro Gusai.

Appena chiusa la stagione dell’emergenza sul fronte dei fuochi estivi, l’esponente del PdS non vuole dimenticare «la terribile e implacabile sciagura» che è la piaga degli incendi, «miserabili crimini contro il patrimonio che dovremo tutelare con le unghie» sottolinea con forza. «La stragrande maggioranza degli incendi sono dolosi. Tra le cause più frequenti sono gli abbruciamenti delle stoppie dei pascoli per favorire la crescita di pascoli verdi anche se studi di esperti agronomi hanno evidenziato che con l’andar del tempo questi terreni diventano sterili, accanto a queste cause c’è l’abusivismo edilizio, assunzione di operai addetti antincendio, operai esclusi per vendetta, mera stupidità. Ebbene in questa perenne guerra contro gli incendi, vorrei ricordare – insiste Gusai – con emozione un grande professionista, un padre di famiglia un fratello, un figlio, un amico, un grande uomo, nostro concittadino, Diego Falchi, che a 43 anni, maresciallo della guardia forestale, nonostante non fosse il suo turno rientrava a lavoro con spirito di sacrificio e di solidarietà per contribuire nell’opera di spegnimento di quell’inferno di fuoco che è stato Curraggia perdendo la vita in quel terribile giorno». Era l’estate del 1983, quando a Tempio Pausania andò in fumo una collina: «fu causa di morte, ben nove persone perirono, arse vive, i famigliari si dovettero accontentare di nove medaglie d’oro al valor civile, purtroppo quella strage non insegnò nulla, nel giro di pochi giorni due grossi incendi in Gallura fecero 18 vittime, prevalentemente turisti in vacanza» chiude Gian Pietro Gusai.

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