La Nuova Sardegna

Nuoro

Autoemoteca bloccata: niente autisti

di Valeria Gianoglio
Autoemoteca bloccata: niente autisti

L’Avis costretta a correre ai ripari chiedendo aiuto ai colleghi di Sassari: il sangue va ad Alghero e poi torna a Nuoro

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NUORO. All’ultimo viaggio dell’autoemoteca dell’Asl 3, saltato perché non c’era nemmeno un autista che potesse guidare il mezzo, i soci dell’Avis di Siniscola coordinato da Giampietro Biancu, hanno dovuto, loro malgrado, destinare ad altra sede i quattro chili e mezzo di fettine di carne e i circa 100 panini con i quali ogni volta premiano la generosità dei donatori di sangue. Solo alle 8 meno 10 del mattino, infatti, hanno scoperto che la tanto attesa autoemoteca non sarebbe mai arrivata in Baronia perché l’azienda sanitaria non aveva il personale in grado di guidarla. La stessa scena, pur con qualche leggera modifica, si è ripetuta, da gennaio a oggi, almeno una decina di volte. Tra gli appuntamenti saltati, giusto per fare qualche esempio, ci sono stati quelli del 28 ottobre e del 3 dicembre, a Siniscola, e la raccolta di sangue tra gli studenti del liceo scientifico Enrico Fermi di Nuoro. È da diversi mesi, infatti, che il mezzo dell’Asl 3 deputato alla raccolta di sangue non si sposta dall’ospedale San Francesco a causa di una carenza nell’organico-autisti.

Ma i donatori di sangue, e con essi l’associazione che se ne occupa, l’Avis, sono persone dotate evidentemente di una grande dose di pazienza e di altrettanta tenacia, e di fronte al problema sono riusciti, almeno temporaneamente, a mettere una pezza. «Quando abbiamo capito che il problema autisti persisteva e che altre raccolte di sangue sarebbero saltate, in accordo con il centro trasfusionale con il quale collaboriamo da sempre, abbiamo chiesto aiuto ai nostri colleghi dell’Avis di Sassari – spiega il presidente provinciale dell’Avis, Pierluigi Barigazzi – e così, grazie a loro, finora siamo riusciti a tamponare l’emergenza. Sono i nostri colleghi dell’Avis di Sassari, infatti, che ogni qual volta abbiamo bisogno o abbiamo una delle tappe programmate da tempo di raccolta del sangue in provincia di Nuoro, ci mandano la loro autoemoteca con il loro personale. Quel sangue poi, in base alla convenzione, deve tornare a Sassari, anzi ad Alghero dove viene “validato”, e poi, nell’arco di poco tempo, rientra a Nuoro. Lo va a prendere un dipendente dell’Asl con un’auto attrezzata». Un vero giro vizioso, insomma, che si potrebbe evitare se solo l’azienda sanitaria trovasse finalmente un autista che possa guidare l’autoemoteca e condurla di nuovo nei paesi della provincia di Nuoro.

«Della questione ne abbiamo parlato recentemente anche in un incontro a Cagliari, al quale abbiamo partecipato noi dell’Avis e i primari dei centri trasfusionali della Sardegna – spiega ancora Barigazzi – ed è emerso che per ovvie ragioni, con questa soluzione-tampone e con il giro Sassari-Nuoro-Alghero e di nuovo Nuoro, non si sarebbe potuti andare avanti ancora per molto».

Per questo motivo, conclude il presidente provinciale dell’Avis, «Rinnoviamo la nostra richiesta all’Asl nuorese: deve risolvere la situazione, non possiamo continuare ad andare avanti senza autisti dell’autoemoteca. I donatori di sangue sono abituati al loro appuntamento periodico, non possiamo permetterci di interrompere questo prezioso contributo, in una regione che tra l’altro ogni anno, a causa della carenza di sangue, è costretta a importarne ben 35mila sacche da oltre Tirreno. Ci auguriamo che accolgano anche la nostra proposta di modificare alcune convenzioni esistenti tra Avis e Asl, in modo da consentire a Nuoro di tenere il sangue donato qui e di rimborsare comunque l’Avis di Sassari quando manda l’autoemoteca».

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