La Nuova Sardegna

Nuoro

L’antico palazzo vescovile ritornerà alla comunità

di Lamberto Cugudda
L’antico palazzo vescovile ritornerà alla comunità

Il ministero dei Beni culturali e la Regione hanno garantito i finanziamenti Nei locali dislocati su tre livelli verrà realizzato un centro culturale polivalente

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Recupero di palazzi storici nella cittadina: nei giorni scorsi si è avuta una buona notizia per l’ex episcopio, ovvero il vecchio vescovado, quando Tortolì era sede della diocesi d’Ogliastra. A darne notizia, soddisfatto del risultato raggiunto, è il consigliere regionale Franco Sabatini, che precisa come l’ex episcopio potrà essere restituito alla comunità. «Abbiamo caldeggiato con il Mibact (ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo ndr) – spiega l’esponente dem – l’esigenza di recuperare e rifunzionalizzare l’edificio che, oltre ad avere un rilevante interesse architettonico e strutturale, riveste notevole importanza anche dal punto di vista identitario e culturale». Sabatini precisa che, a seguito degli accordi tra il ministero, la Regione e la diocesi d’Ogliastra, è stato firmato dapprima un protocollo d’intesa. Nei giorni scorsi c’è stata la determinazione numero 50277 dell’assessorato regionale ai Lavori pubblici con la quale si definisce l’avvio del progetto di "Recupero strutturale e funzionale dell’ex episcopio (Palazzo dei Conti Quigini-Puliga) sito in Tortolì». All’intervento sono stati destinati 2 milioni e 250mila euro, di cui un milione e 200mila finanziati dal Mibact, 900mila dalla Regione attraverso un emendamento approvato nella finanzaria 2016, e 150mila dalla diocesi. Sarà il segretariato regionale per la Sardegna del sopracitato ministero a curare le procedure di affidamento sia della progettazione che dei lavori. «Del palazzo – afferma l’unico consigliere regionale ogliastrino – che fu edificato verosimilmente nel Settecento, come traspare sia dall’impianto della struttura, tipico dell’epoca, sia dalle soluzioni architettoniche adottate, non si conosce la data esatta di costruzione, né il nome del progettista». L’edificio consta di diversi ambienti utili dislocati su tre livelli i quali, dopo il restauro strutturale e la messa a norma degli impianti, avendo cura anche dell’accesso alle categorie diversamente abili, saranno riconvertiti in centro culturale polivalente. Nel ricordare la stretta collaborazione che ha portato all’importante risultato, Sabatini conclude: «Personalmente debbo essere grato al vescovo d’Ogliastra, Antonello Mura, per avere fortemente voluto il recupero della struttura. E a Francesca Barracciu che, nel ricoprire l’incarico di sottosegretario al ministero dei Beni culturali, ha garantito il finanziamento per la quota ministeriale».

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