Nascono i Guardiani del mare, così la pesca si riconverte
Guardians of the sea: riconvertire le attività di pesca per lo sviluppo della blue economy. Su questo tema, si è tenuto un seminario divulgativo sulle azioni portate avanti finora dal team di lavoro...
Guardians of the sea: riconvertire le attività di pesca per lo sviluppo della blue economy. Su questo tema, si è tenuto un seminario divulgativo sulle azioni portate avanti finora dal team di lavoro nell'ambito del progetto, partito a gennaio 2016 e finanziato dal Fondo Europeo per le Attività Marittime e la Pesca (Feamp) 2014-2020. Il progetto "Guardians of the sea" consiste in un'azione di riconversione di una professionalità proveniente dal mondo della pesca, con l'obiettivo creare una figura di supporto al monitoraggio, studio e analisi delle condizioni dell'ambiente marino attraverso un Rov (Remotely Operated underwater Vehicol). Tale strumento è pilotato da Pasqualino Marongiu, il "Guardiano del Mare" che ha rinunciato, da pescatore, alla sua licenza di pesca ed è stato formato per diventare operatore di Rov. Il Guardiano svolgerà un ruolo importante nel monitoraggio della qualità dei mari, e sarà di detentore di valori positivi per la promozione dello sviluppo sostenibile anche nel mondo della pesca.
Il team di lavoro è composto dal Flag Sardegna Orientale (meglio conosciuto come ex Gac, gruppo di azione costiera, Sardegna Orientale), in qualità di capofila, in partenariato con il Motopeschereccio Pamy e l'Università degli Studi di Sassari, Dipartimento di Agraria, Sezione di Scienze Zootecniche - Sezione laboratorio di acquacoltura e gestione delle risorse acquatiche.
Il progetto, che terminerà nel giugno 2017, ha elevate potenzialità, anche nel lungo periodo: la figura del "Guardiano del mare", infatti, potrà essere di ausilio e supporto a tutti quei soggetti pubblici e privati impegnati nell'esplorazione dell'ambiente sottomarino sia sotto un profilo eco-ambientale che di gestione delle risorse marine. (l.cu.)