La Nuova Sardegna

Nuoro

il ritratto 

Una rivoluzionaria come Marianne

Una rivoluzionaria come Marianne

NUORO. La ricerca di Michele Pintore e Gianfranco Conti ha portato anche alla riscoperta della figura di Paska Zau, un personaggio che seppure protagonista dei tragici avvenimenti del 1868 era...

28 marzo 2018
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NUORO. La ricerca di Michele Pintore e Gianfranco Conti ha portato anche alla riscoperta della figura di Paska Zau, un personaggio che seppure protagonista dei tragici avvenimenti del 1868 era rimasto relegato quasi al ruolo di “figura mito”: quasi una Marianne di settecentesca memoria (la donna simbolo rappresentata nell’iconografia con una bandiera in mano nell’atto di guidare il popolo francese verso la libertà, durante la rivoluzione del 1789-1799). Anche Paska Zau, la “Marianne” barbaricina, ebbe un ruolo determinante nell’incitare il popolo nuorese alla riscossa con una bandiera in mano.

La sua bandiera, purtroppo, a differenza di quella della celebre donna francese, era formata da una semplice canna su cui era issata una sgualcita vecchia sottoveste rammendata. La figura di Paska Zau purtroppo non è entrata a far parte della grande storia. Dalla ricerca di Pintore e Conti viene fuori che Pasqua Selis-Zau (questo è il nome esatto anagraficamente) era nata a Nuoro il 16 giugno del 1808 da Sebastiano Selis ed Elena Mele. Il 10 ottobre del 1828 si sposò con Salvatore Valerio Guiso, nato a Nuoro il 13 giugno 1805 e deceduto nel 1856. Dal matrimonio nacquero ben dieci figli: Maria Rosa Giuseppa nel 1832; Mariantonia nel 1833; Valerio nel 1835; Elena nel 1838; Sebastiana Maddalena nel 1840; Francesco (premorto) nel 1842; Francesco e Antonio (gemelli) nel 1843; Giovanni Antonio nel 1845 e Rosa nel 1848. La sfortunata Paska visse la sua lunga vedovanza (durata ben ventisei anni) con i numerosi figli in assoluta povertà tra sacrifici e indicibili ristrettezze economiche. Morì un freddo pomeriggio del 30 gennaio del 1882 nel rione di Santu Predu, in località Sa conza, a poche decine di metri dal Palazzo Martoni, la storica sede del Comune di Nuoro contro cui aveva guidato la disperata turba di nuoresi quel tragico 26 aprile di quattordici anni prima. Non aveva ancora compiuto settantaquattro anni, anche se l’atto di morte riporta “d’anni 80 circa”; questo dimostra lo stato di prostrazione fisica e deperimento in cui l’anziana donna si trovasse al termine della sua avventurosa vita. La ricerca di Pintore e Conti ha portato anche al ritrovamento della casa dove visse e morì Paska Zau, situata nell’attuale via Azuni, da dove l’umile e coraggiosa popolana nuorese uscì quel lontano giorno di un secolo e mezzo fa al grido di «Torramus a Su connottu!». Quel grido destinato a rimanere sempre attuale nella storia nuorese. (l.p.)

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