La Nuova Sardegna

Nuoro

La Corte: diritti umani violati, condanna per l’Ue

di Kety Sanna
La Corte: diritti umani violati, condanna per l’Ue

Grande successo della simulazione del processo all’Europa in materia di accoglienza e immigrazione

26 luglio 2018
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NUORO. «Il collegio giudicante ritiene accertata la violazione dei diritti fondamentali delle persone come sostenuto dall’accusa. La Commissione europea che in virtù dei trattati è competente per la garanzia dello stato di diritto e dei valori fondamentali, è ritenuta colpevole dell’omessa effettiva e tempestiva attivazione delle procedure d’infrazione nei confronti degli stati membri dell’Unione europea convenuti per la violazione dei diritti umani. Condanna i singoli stati membri a porre fine alle condotte illecite accertate e la commissione europea ad attivarsi per indurre gli stati membri al rispetto dei valori fondamentali dell’Unione europea». Si è concluso così, nella suggestiva cornice del cortile dell’Isre, la simulazione del processo che vedeva sul banco degli imputati le istituzioni europee e gli stati membri dell’Ue, chiamati a rispondere delle accuse in tema di accoglienza e immigrazione. Un format innovativo ideato dal Movimento Europa Italia e promosso dal Centro Europa Direct del Comune di Nuoro, dal Consorzio universitario UniNuoro e dal dipartimento di Giurisprudenza dell’università di Sassari.

Alle 22 in punto, dopo mezz’ora di camera di consiglio, il collegio presieduto da Pier Virgilio Dastoli (presidente del consiglio italiano del Movimento europeo) – a latere Vincenzo Amato (presidente del tribunale di Nuoro), Carolina Bellantoni (prefetto di Nuoro), Paolo Fois (emerito di Diritto internazionale dell’Università di Sassari) e Stefano Mannironi, avvocato del foro di Nuoro – ha emesso sentenza di condanna sulla base del materiale probatorio posto al vaglio della Corte e della giuria popolare da parte della pubblica accusa (Luisella Biancu, Piera Chessa, Maria Domenica Cossu, Monica Delogu, Rosa Ghisu, Anna Menneas, Alice Murgia, Valeria Raciti) e della difesa (Tiziana Bello, Chiara Carta, Elisabetta Costeri, Antonella Demontis, Gianfranco Lotto, Pasqua Porcu, Marco Sulis e Federica Usai); materiale attraverso il quale è stato possibile accertare la violazione dei diritti umani da parte degli stati membri per aver proceduto a espulsioni proibite dai testi giuridici europei, rispedendo i migranti verso un paese dove rischiavano di essere sottoposti a tortura e a trattamenti inumani; impedendo loro, quindi, di accedere ai diritti garantiti da convenzioni internazionali.

La Corte, ha così restituito la loro dimensione umana e politica ai testimoni dell’accusa: Li Sant, bengalese arrivato in Ungheria attraverso i Balcani e confinato in una zona lontana in attesa dell’accoglimento della richiesta di protezione internazionale, e la somala Amal Sahad. Inutile il tentativo della difesa di smantellare l’impianto accusatorio, respingendo le accuse ritenute infondate. Le deposizioni del primo ministro ungherese Vikctor Orban che ha escluso che i richiedenti abbiano mai fatto ricorso riguardo l’accoglienza ricevuta, e di Federica Mogherini, alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, che ha parlato di adeguata gestione dei migranti da parte dell’Ue, infatti, sono state insufficienti a provare la verità in giudizio.

La simulazione è stata un successo. Un grande lavoro di costruzione normativa a livello nazionale e internazionale che ha visto protagonisti gli studenti dell’Ateneo barbaricino che in due mesi sono riusciti a mettere in piedi un progetto di grande spessore, inserito nel ricco programma dell’International Summer School sui diritti umani. Oggi sarà la volta del “Dialogo con i cittadini”. Alle 18,30 sempre all’Isre, in discussione “I diritti sociali nel futuro dell’Unione europea”. L’incontro sarà moderato dal direttore della Nuova Sardegna Antonio Di Rosa.

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