La Nuova Sardegna

Nuoro

Desacrè ovvero l'arte del riuso: la scommessa di tre giovani donne

Kety Sanna
Desacrè ovvero l'arte del riuso: la scommessa di tre giovani donne

Il collettivo femminile lancia una nuova cooperativa onlus che produce lavori ecosartoriali puntando sulla formazione

24 settembre 2018
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NUORO. Dall’hobbistica alla cooperazione sociale, dall’artigianato all’inclusione. Il collettivo femminile Desacrè (Design sartoriale creativo sostenibile) dopo quattro anni di esperienza sul campo, decide di fare il salto di qualità e diventare grande. Tre giovani donne: Viviana Pes, Valentina Deriu e Anna Orunesu hanno deciso di creare una onlus, una cooperativa sociale rivolta alle persone disagiate e socialmente svantaggiate. Il nuovo progetto è stato presentato sabato nello Spazio giovani di via Calamida nel corso dell’evento “Desa-Clou, il momento di esserci” organizzato per raccogliere fondi per la costituzione della Onlus. «A breve partiremo regalando alla città un nuovo spazio dedicato alla creatività, alla formazione e alla cultura della sostenibilità – raccontano le tre donne –. Sabato abbiamo avuto la possibilità di spiegare obiettivi e finalità della nascente cooperativa Desacrè che dopo quattro anni di lavoro e scambi di competenze ha deciso di intraprendere un nuovo cammino». Laboratori creativi per i bambini, studiati per introdurli nel mondo del cucito e del riciclo; progetti per le scuole di ogni ordine e grado; esperienze formative per mettere in pratica la teoria appresa tra i banchi scuola, sono tra le principali attività che verranno organizzate dalla nascente cooperativa che vuole scommettere sui lavori ecosartoriali promuovendo anche l’attività di artigiani della città e del resto della Sardegna.

«La nostra idea è di organizzare workshop e vendite dirette, rendendo il nostro spazio aperto a tutti – aggiungono Viviana, Valentina e Anna –. Vorremo creare una realtà etica, sostenibile e inclusiva, creando manufatti ecosostenibili e promuovendo laboratori di sensibilizzazione al riciclo a al riuso rivolte a tutte le fasce di età, con particolare attenzione agli studenti, ai giovani e alle persone con particolare svantaggio socio lavorativo. Una realtà che ancora a Nuoro non esiste ma che va a gonfie vele in altre parti dell’isola». Una storia la loro iniziata 4 anni fa nei locali del Cesp, il centro etico e sociale di Pratosardo, dove il Cesil in collaborazione con il Centro di ricerca economica e sociale Occhio del riciclone aveva organizzato un corso. «Da allora – continuano – abbiamo portato avanti una collaborazione con la Lariso che, fungendo da incubatore di impresa, ci ha messo a disposizione gli spazi di quella che poi è diventata la nostra sartoria». È lì, nei locali della zona industriale che è nata la linea Desacrè: borse, astucci e oggettistica creati utilizzando solo materiale di riciclo. «Le tracolle non sono altro che cinture di sicurezza delle auto e il telaio parti dei banner pubblicitari. Solo le cerniere di plastica sono gli unici elementi non riciclati – concludono –. E non appena avremo i macchinari nuovi potremo provare altri materiali coinvolgendo nella nostra avventura tutta la città».

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