Via alla raccolta delle olive Gli esperti: annata positiva
di Tore Cossu
Tra qualche settimana entra nel vivo in tutto il territorio la campagna 2018 I tecnici Laore: «Qualità buona nonostante gli attacchi della mosca olearia»
27 settembre 2018
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MACOMER. Tra qualche settimana nella regione del Marghine prenderà il via la stagione dedicata alla raccolta delle olive. Rispetto allo scorso anno si preannuncia un annata decisamente migliore anche se negli ultimi giorni le olive stanno soffrendo a causa delle punture inferte dalla mosca olearia e dal caldo umido patito durante l'intero periodo estivo. Nel 2017-2018 l'annata è stata tra le più disastrose degli ultimi venti anni, facendo registrare un calo di produzione che ha oscillato intorno al 50 per cento. Quest'anno invece si dovrebbe prospettare una raccolta migliore anche se in numerosi oliveti del comprensorio del Marghine si possono notare le conseguenze provocate dalla mosca olearia e dalle condizioni climatiche non sempre favorevoli. Molte olive si stanno infatti staccando dai rami per finire a marcire nel suolo.
Dagli uffici dell'Agenzia Laore (l'ente regionale che si occupa di assistenza tecnica in agricoltura) fanno sapere che c'è ancora qualche giorno di tempo per irrorare i prodotti fitosanitari sulle piante con l'obiettivo di salvare il raccolto. Questo dovrebbe essere l'ultimo trattamento da effettuarsi prima di dare il via alle operazioni di raccolta.
Tra un mese apriranno i battenti anche gli impianti di molitura che sono presenti nel Marghine. I frantoi che lavorano buona parte del prodotto del territorio sono ubicati a Macomer (l'oleificio Cappai) e a Bolotana (dove opera una società cooperativa). Impianti che trasformano le olive in olio di ottima qualità. La stagione della raccolta delle olive per molte persone rappresenta una ghiotta occasione di lavoro. C'è chi trova occupazione negli impianti di molitura e chi nelle faticose operazioni di raccolta. Un impiego stagionale che consente a molti disoccupati di dare una risposta, seppure parziale, al problema del lavoro. Negli ultimi anni il settore dell'olivicoltura è notevolmente migliorato. Questo anche grazie al positivo lavoro di informazione e formazione svolto dai tecnici dell'Agenzia Laore che hanno promosso corsi sulle tecniche di potatura delle olive, sulla raccolta del prodotto e fornito consigli sugli accorgimenti da adottare nel campo della conservazione dell'olio. Elementi che hanno permesso di migliorare il prodotto fino a farlo diventare di grande qualità.
Dagli uffici dell'Agenzia Laore (l'ente regionale che si occupa di assistenza tecnica in agricoltura) fanno sapere che c'è ancora qualche giorno di tempo per irrorare i prodotti fitosanitari sulle piante con l'obiettivo di salvare il raccolto. Questo dovrebbe essere l'ultimo trattamento da effettuarsi prima di dare il via alle operazioni di raccolta.
Tra un mese apriranno i battenti anche gli impianti di molitura che sono presenti nel Marghine. I frantoi che lavorano buona parte del prodotto del territorio sono ubicati a Macomer (l'oleificio Cappai) e a Bolotana (dove opera una società cooperativa). Impianti che trasformano le olive in olio di ottima qualità. La stagione della raccolta delle olive per molte persone rappresenta una ghiotta occasione di lavoro. C'è chi trova occupazione negli impianti di molitura e chi nelle faticose operazioni di raccolta. Un impiego stagionale che consente a molti disoccupati di dare una risposta, seppure parziale, al problema del lavoro. Negli ultimi anni il settore dell'olivicoltura è notevolmente migliorato. Questo anche grazie al positivo lavoro di informazione e formazione svolto dai tecnici dell'Agenzia Laore che hanno promosso corsi sulle tecniche di potatura delle olive, sulla raccolta del prodotto e fornito consigli sugli accorgimenti da adottare nel campo della conservazione dell'olio. Elementi che hanno permesso di migliorare il prodotto fino a farlo diventare di grande qualità.