La Nuova Sardegna

Nuoro

Una mostra sugli ultimi garibaldini

Una mostra sugli ultimi garibaldini

Esposizione dell’Istasac con un ricordo di Ernesto Butta, giornalista della Nuova

30 ottobre 2018
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NUORO. Nei giorni in cui ricorre il centenario della fine della Grande guerra, fa tappa a Nuoro la mostra “Gli emigrati italiani nella Grande Guerra. La Legione garibaldina nelle Argonne 1914-1915”, curata dal Circolo Culturale Sardo di Biella Su Nuraghe. Allestita negli spazi dell’Exmè, in piazza Goffredo Mameli, la mostra sarà inaugurata oggi alle ore 17 con interventi del presidente del Circolo Su Nuraghe, Battista Saiu, e di Aldo Borghesi, direttore dell’Istasac (Istituto per la Storia dell’Antifascismo e dell’Età contemporanea nella Sardegna centrale ). La mostra sarà visitabile fino all’8 novembre. Con l’esposizione si apre l’ampia rassegna di iniziative “1914-1918 Sa Gherra manna”, organizzata dall’Istasac.

Suddivisa in tre sezioni, illustra le vicende della Legione Garibaldina costituita da volontari che si arruolarono nell’esercito francese, sotto il comando di Peppino Garibaldi (nipote in linea diretta dell’Eroe dei due mondi) per spingere l’Italia all’intervento. Tra il dicembre 1914 e il gennaio 1915 parteciparono a tre sanguinose battaglie sul fronte delle Argonne, nelle quali caddero anche Bruno e Costante Garibaldi, giovani nipoti del Generale. Oltre che sui volontari biellesi residenti all’estero, la mostra presenta ampio materiale sulla presenza di sardi nella campagna garibaldina del 1914-1915, presenza che si inserisce nel solco della vitalità della tradizione garibaldina risorgimentale nell’isola. La mostra costituirà infine l’occasione per ricordare la figura di Ernesto Butta, giornalista repubblicano e redattore della Nuova Sardegna, ufficiale garibaldino caduto in battaglia l’8 gennaio 1915 al Ravin de Meurissons, che proprio a Nuoro seguì gli studi ginnasiali e che alla città rimase sempre legato. Repubblicano, strenuo avversario dei Savoia, arrivò alla Nuova nel 1901. Nel numero del 12-13 gennaio 1915, a distanza di qualche giorno dall'uccisione del giornalista, La Nuova, all'epoca composta da sole quattro pagine, dedicò la prima pagina alla sua fine in battaglia con il titolo «La morte gloriosa del sassarese Ernesto Butta».

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