La Nuova Sardegna

Nuoro

Il liceo scientifico Fermi diventa anche biomedico

di Alessandro Mele

Parte la sperimentazione didattica in collaborazione con l’Ordine professionale Coinvolti gli studenti delle terze classi. Il progetto andrà avanti per un triennio 

22 ottobre 2019
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NUORO. Il Liceo scientifico “Fermi” è uno dei 135 licei d’Italia individuati a sperimentare, dall’anno scolastico in corso, il percorso di potenziamento e orientamento nazionale denominato “Biologia con curvatura biomedica”. La sperimentazione, condotta in collaborazione con l’Ordine dei medici della Provincia di Nuoro, presieduto da Maria Maddalena Giobbe, si inserisce in un accordo quadro tra il ministero dell’Istruzione e la Federazione nazionale dell’Ordine dei medici, chirurghi e odontoiatri. L’obiettivo è quello di fornire agli studenti strumenti idonei alla valutazione delle proprie attitudini e di orientare e formare quelli che nutrono un particolare interesse per la prosecuzione degli studi verso le discipline biomediche e dell’ambito sanitario in generale. Il modello didattico-organizzativo, ideato e sperimentato dal Liceo scientifico “da Vinci” di Reggio Calabria sin dal 2011, è stato fortemente voluto dalla dirigente scolastica Mariantonietta Ferrante e da Maria Maddalena Giobbe, trovando sin da subito grande riscontro e apprezzamento tra gli studenti e le famiglie. Il percorso di sperimentazione è coordinato dalle insegnanti Anna Maria Monni e Maria Giovanna Sanna con il contributo del dipartimento di Scienze del Fermi e da Carlo De Nisco specialista medico e referente per l’Ordine e vedrà coinvolti gli alunni del terzo anno del Liceo scientifico tradizionale e delle scienze applicate. La durata della sperimentazione sarà triennale con un monte ore annuale di 50 ore, suddivise in 20 ore di lezione extracurriculari tenute dai docenti di Scienze del Fermi, 20 ore svolte di medici individuati dall’ordine e 10 ore di attività laboratoriali da svolgersi presso strutture sanitarie, ospedali e laboratori. «Il liceo di Reggio, scuola capofila della sperimentazione, predisporrà – spiega Anna Maria Monni – una piattaforma web per la condivisione, con il nostro e gli altri licei della rete, dei materiali didattici relativi a 4 nuclei tematici previsti per la prima annualità. Alla fine di ogni modulo tematico sarà somministrata una prova scritta nazionale, uguale per i licei che avranno attivato la sperimentazione e computer based. In questo modo i ragazzi potranno misurarsi con prove standardizzate, calibrate sui contenuti trattati in aula e sui casi che avranno incontrato durante l’attività sul campo allenandosi ed esercitandosi per un intero triennio e con la possibilità di capire se questa potrà essere una scelta di vita e professionale del loro futuro». In un incontro tenutosi a Roma presso la sede del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca a cui le referenti del progetto hanno partecipato, è stata prospettata la volontà ministeriale di voler istituzionalizzare un nuovo indirizzo di studi, il Liceo biomedico, i cui studenti, dopo un percorso formativo di 5 anni, possano accedere di diritto alle facoltà di indirizzo sanitario e/o chimico-biologico, fino a un massimo del 70% dei posti messi a concorso.

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