La Nuova Sardegna

Nuoro

Mille persone al convegno ecclesiale

di Claudia Carta
Mille persone al convegno ecclesiale

Sabato a Tortolì l’incontro di fede durante la giornata missionaria mondiale

22 ottobre 2019
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TORTOLÌ. Cinque anni di Convegno ecclesiale. L’assise della grande famiglia diocesana è ormai un appuntamento immancabile nel panorama dell’anno pastorale – in concomitanza con la giornata missionaria mondiale – ospitato dalla parrocchiale di San Giuseppe a Tortolì e dall’encomiabile staff di volontari e collaboratori, forti di un’esperienza che si è affinata nel tempo. Sabato, nel quartiere di Monte Attu, è stato dunque, ancora una volta, tempo di incontro, secondo lo stile della “sinodalità” tanto caro al vescovo Antonello Mura, che ha sempre visto nel dialogo, nel confronto su temi e questioni umane ed ecclesiali, un metodo significativo di crescita umana e sociale. Nutrita e composita la partecipazione: un migliaio le presenze delle delegazioni provenienti da tutte le comunità, dalla piana al monte, fino alle periferie più estreme, perché il richiamo all’unità, allo sguardo d’insieme, alla visione comune sia sempre forte e radicato in un periodo, come questo, di profondi cambiamenti, di incertezze e timori. Ma per vincere lo scetticismo e proseguire il cammino, occorre essere preparati, formati e attenti. Ecco dunque la scelta di un tema ben preciso, com’è nello spirito del Convegno stesso, con relatori di grande caratura e dal bagaglio esperienziale notevole: “La liturgia, nutrimento della fede e della vita”. Analisi e spiegazione del testo biblico affidate a un trascinante ed energico don Giuseppe De Virgilio, docente di Nuovo Testamento presso la Pontificia Università di Santa Croce a Roma; mentre don Luigi Girardi, preside dell’Istituto di Liturgia pastorale di Padova e docente di teologia liturgica e sacramentaria della Facoltà Teologica del Triveneto, si è soffermato su “Fede e comunità: celebrare la vita nella liturgia domenicale”.

Ricco di spunti e riflessioni il confronto fra il vescovo Antonello e Mauro Maria Morfino, vescovo di Alghero-Bosa sui nuovi scenari ecclesiali che la Sardegna e le sue diocesi stanno vivendo. “Abitare il trattino" – nel caso di “Alghero-Bosa”, come in quello di “Oristano-Ales-Terralba” e dal 2 luglio scorso anche nel caso di “Nuoro-Lanusei” – significa prendere consapevolezza di una nuova e rinnovata sinergia, di un nuovo intreccio, di una nuova collaborazione fra realtà che – sia pur differenti per cultura, tradizioni, tessuto sociale e storico – possono e devono fare strada comune, arricchita da questa pluralità, capace di restituire il volto unitario della Chiesa. “Esserci”, in questo preciso momento storico – hanno ribadito e sottolineato i due presuli sardi – è il modo migliore per costruire, sostenere, rafforzare il progetto di una Chiesa viva, fresca, giovane, concreta sul territorio e in mezzo alla gente. La celebrazione della Santa Messa, alla quale hanno preso parte anche i sindaci di Tortolì e Lanusei, è stato il solenne epilogo della giornata diocesana.

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