La Nuova Sardegna

Nuoro

Duemila persone in piazza in difesa dell’ospedale

di Giusy Ferreli
Duemila persone in piazza in difesa dell’ospedale

Lanusei, in prima linea c’erano i sindaci e gli amministratori del territorio Mara Lapia: «Paghiamo lo scotto di anni di disattenzione, è ora di porvi rimedio» 

27 ottobre 2019
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LANUSEI. «Siamo qui per far capire ai vertici della politica regionale che abbiamo bisogno di una sanità che funzioni, di reparti a organici completi e non di interventi tampone». Luisa Farci, Franca Durgoni, Anna e Maria Pilia e Aurora Frau sono cinque gentili signore di mezza età che ieri mattina hanno indossato le magliette nere della protesta con scritto “Ogliastra svegliati!” e sono scese in piazza per manifestare in difesa del Nostra signora della Mercede.

Assieme a oltre duemila persone, provenienti da tutti i paesi dell’Ogliastra, hanno sfidato il maltempo e sfilato per le vie della cittadina.

Partite da piazza Marcia hanno raggiunto il presidio ospedaliero che si trova all’altro capo del paese. Con loro in prima linea ancora una volta i sindaci e gli amministratori locali ma non solo.

Ci sono i rappresentanti del comitato “Tutti uniti per l’ospedale ogliastrino con il suo portavoce Bruno Piras che guida il corteo e gli attivisti di “Giù e mani dall’Ogliastra”, ci sono i volontari delle associazioni d pubblica assistenza e tanti ragazzi che hanno lasciato le aule per far sentire la loro voce.

C’è pure Elvira Depau la decana delle manifestazioni, un’anziana di Lanusei che con il marito Luigi Deplano non ha perso un giorno di occupazione del reparto di Ortopedia dell’ospedale ogliastrino, costretto ad aprire a singhiozzo per la mancanza di ortopedici.

Questa volta a differenza dei giorni passati, nei quali sono sempre stati fianco a fianco sono ai lati opposti dello striscione.

«Saremo qui finché avremo fiato in gola per reclamare i nostri diritti e vigileremo sulle promesse» dice la pasionaria dopo aver ascoltato assorta il suo sindaco, Davide Burchi, riferire quanto detto il giorno prima dagli assessori regionali alla Sanità e agli Enti locali che l’Ogliastra avrà nuovamente la provincia e pure la Asl.

E a breve – ma solo se gli impegni presi verranno mantenuti – anche i primari e i tanti medici che ancora mancano. La mattinata scorre intensa e veloce tra i tanti contributi.

Intervengono gli unici rappresentanti ogliastrini in Regione, il consigliere Salvatore Corrias e l’assessore ai Trasporti Giorgio Todde, divisi dall’appartenenza politica, (Pd il primo leghista il secondo) ma uniti in difesa dei presidi ogliastrini.

Non è voluta mancare Mara Lapia, deputata pentastellata componente della Commissione sanità della Camera. «Paghiamo lo scotto di anni di disattenzione nei confronti della Sardegna centrale e dell’Ogliastra. È arrivato il momento di porvi rimedio» dice convinta la deputata. E parla anche Graziano Lebiu, arrivato da Carbonia, presidente dell’ordine delle professioni infermieristiche e tra i fondatori del comitato del Sulcis Iglesiente.

Parlano in tanti. Ma questa volta si intravede una speranza. Anche il sole per qualche minuto fa capolino tra le nuvole di una mattinata uggiosa e questo viene interpretato come un segno di buon auspicio.

La manifestazione si avvia alla conclusione: ancora una volta il territorio ha marciato compatto in difesa del suo diritto ad esistere.

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