La vertenza porto approda a Roma
di Lamberto Cugudda
Martedì l’assessore Todde affronterà il caso al ministero delle Infrastrutture
27 ottobre 2019
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ARBATAX. Lo scalo marittimo passeggeri, commerciale e industriale di Arbatax, unico non solo a livello ogliastrino, ma anche in tutta la provincia di Nuoro attende ancora di avere la classificazione. Nel corso di un convegno tenutosi venerdì nel centro costiero, l’assessore regionale ai Trasporti, il leghista ogliastrino Giorgio Todde, ha annunciato un’iniziativa a brevissimo termine, per la precisione per la giornata di martedì 29, al ministero delle Infrastrutture, guidato dalla ministra Paola De Micheli. «Mi batterò – ha detto l’esponente dell’esecutivo Solinas – affinché lo scalo di Arbatax sia classificato porto di rilevanza nazionale e inserito nell’Autorità del mare di Sardegna».
«Martedì – ha fatto rilevare l’assessore ai Trasporti – sarò al ministero competente per chiedere l’immediata attivazione delle procedure di continuità marittima per la Sardegna. Non accettiamo ulteriori ritardi e siamo pronti alla mobilitazione». È quindi chiaro che ora si attendono novità sul rinnovo della continuità territoriale, senza della quale il futuro del porto di Arbatax sarebbe realmente a rischio. Oltre al problema legato all’esistenza delle tratte marittime, che per ora è solo la bisettimanale con Civitavecchia e Cagliari – mentre la Genova-Olbia-Arbatax e viceversa, per decenni operativa durante tutto l’anno, da sei anni diviene operativa solo un mese e mezzo, fra fine luglio e inizio settembre – resta quello degli interventi da effettuare nelle banchine dello scalo marittimo.
Il presidente del Consorzio industriale provinciale Ogliastra, Matteo Frate, lo scorso mese – in occasione della presesentazione, con il cda, del bilancio sull’attività svolta nel triennio 2016-2019 – si è detto fiducioso sui fondi per il porto, che erano pari a circa 11,5 milioni di euro, e ha ricordato che per i primi 2,5, stanziati dalla Regione (il resto sono statali) divisi in due lotti, i lavori del primo inizieranno nell’aprile 2020.
Nell’incontro al ministero, l’assessore Todde farà valere la specificità dello scalo di Arbatax, che resta per l’intera area dell’ex provincia ogliastrina (e anche della provincia di Nuoro), l’unica “porta” verso la Penisola.
«Martedì – ha fatto rilevare l’assessore ai Trasporti – sarò al ministero competente per chiedere l’immediata attivazione delle procedure di continuità marittima per la Sardegna. Non accettiamo ulteriori ritardi e siamo pronti alla mobilitazione». È quindi chiaro che ora si attendono novità sul rinnovo della continuità territoriale, senza della quale il futuro del porto di Arbatax sarebbe realmente a rischio. Oltre al problema legato all’esistenza delle tratte marittime, che per ora è solo la bisettimanale con Civitavecchia e Cagliari – mentre la Genova-Olbia-Arbatax e viceversa, per decenni operativa durante tutto l’anno, da sei anni diviene operativa solo un mese e mezzo, fra fine luglio e inizio settembre – resta quello degli interventi da effettuare nelle banchine dello scalo marittimo.
Il presidente del Consorzio industriale provinciale Ogliastra, Matteo Frate, lo scorso mese – in occasione della presesentazione, con il cda, del bilancio sull’attività svolta nel triennio 2016-2019 – si è detto fiducioso sui fondi per il porto, che erano pari a circa 11,5 milioni di euro, e ha ricordato che per i primi 2,5, stanziati dalla Regione (il resto sono statali) divisi in due lotti, i lavori del primo inizieranno nell’aprile 2020.
Nell’incontro al ministero, l’assessore Todde farà valere la specificità dello scalo di Arbatax, che resta per l’intera area dell’ex provincia ogliastrina (e anche della provincia di Nuoro), l’unica “porta” verso la Penisola.