La Nuova Sardegna

Nuoro

Il caso “zone interne” nell’agenda della Regione

di Sandro Biccai
Il caso “zone interne” nell’agenda della Regione

Il punto in un incontro a più voci con amministratori locali e consiglieri regionali L’associazione Nino Carrus promuove un’azione corale con progetti concreti

06 novembre 2019
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MACOMER. Ripensare il rapporto tra la Regione e gli enti locali periferici; abbandonare le politiche assistenzialistiche ed attuare una rivoluzione culturale che consenta di confrontarsi senza timori reverenziali con il mondo globale; superare la frammentazione che caratterizza i diversi livelli istituzionali e che non risparmia la classe politica isolana; investire sul lavoro con risposte immediate (è stato citato il caso Forestas) ma anche di più largo respiro; fare un'attenta programmazione nel settore turistico; agire sulla leva fiscale e sui servizi, anche di tipo sanitario, così come prevede una recente proposta di legge dei Riformatori. Sono alcune delle valutazioni più significative emerse nella tavola rotonda organizzata a Macomer dall'Associazione Nino Carrus che ha invitato sei consiglieri regionali, appartenenti ad altrettanti gruppi consiliari, ad analizzare la complessa situazione delle zone interne dell'isola ed ad avanzare delle proposte politiche che possano frenare il sempre più accentuato fenomeno dello spopolamento.

Protagonisti dell'incontro, coordinato dal giornalista Giacomo Serreli, Elena Fancello, approdata pochi giorni fa nel gruppo misto dopo essere stata eletta nel Movimento Cinque Stelle; Aldo Salaris, dei Riformatori; Diego Loi, dei Progressisti; Francesco Mura, di Fratelli d'Italia; Roberto Deriu, del Partito Democratico e Giovanni Satta, del Partito Sardo d'Azione. In platea, tra gli altri, numerosi sindaci, amministratori ed ex amministratori dei paesi della Sardegna centrale che hanno seguito con grande interesse il confronto a sei, stimolato, nella sua ultima parte, dagli interventi del pubblico che, senza lesinare critiche ai rappresentanti politici, hanno posto l'accento su altre questioni ritenute prioritarie: le difficoltà del comparto agropastorale; la poca lungimiranza strategica e la mancanza di una vera programmazione; le carenze nei trasporti interni; lo scollamento tra classe dirigente e cittadini.

Al termine della serata Fausto Mura, presidente dell'Associazione Nino Carrus, è visibilmente soddisfatto: «La nutrita partecipazione di amministratori pubblici, operatori economici e comuni cittadini, gli interventi di qualità che si sono succeduti, testimoniano, una volta di più, la centralità del tema zone interne e la volontà di tanti di essere maggiormente coinvolti e partecipi. Non intendiamo recedere: il consiglio regionale deve porre al centro della sua agenda politica il problema delle zone interne e la questione dei paesi con progetti concreti e operativi», ha concluso Mura. E ha annunciato una seconda tavola rotonda, da tenersi a breve con il coinvolgimento di altri consiglieri regionali sul futuro delle aree interne.

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