La Nuova Sardegna

Nuoro

Racket delle granite, sentiti due testi

Racket delle granite, sentiti due testi

In aula il titolare della ditta “Sea and Sun” che aveva subito due attentati 

07 novembre 2019
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NUORO. Udienza davanti al collegio presieduto dal giudice Cannas (a latere Rosetti e Ferrando) del processo che vede imputati Graziano Carta, Giovanni Maria Carta e Luca Derosas, difesi dagli avvocati Pasquale Ramazzotti, Gianluca Sannio e Tito Flagella, accusati di estorsione e danneggiamento seguito da incendio. Ieri mattina è stato sentito in aula come teste dell’accusa (pm Andrea Ghironi) il titolare della società di Monserrato, la “Sea and Sun” che aveva ottenuto dal comune di Siniscola regolare licenza per la vendita itinerante di granite lungo tutto il litorale granite lungo tutto il litorale. «Ci avevano avvisato dell’incendio di un furgone e di un’auto per il quale avevamo presentato denuncia. Vendevamo bibite e granite lungo il litorale da Budoni in su, verso la Costa Smeralda. Lavoravano per noi una trentina di dipendenti stagionali». Alla deposizione del teste Atzeni è seguita quella di un dirigente del commissariato di polizia di Siniscola, intervento sul luogo dell’attentato poco dopo l’accaduto. «Del monovolume non era rimasto niente – ha detto il teste –. Era parcheggiato nella borgata di Sa Petra ruja dove alloggiavano i dipendenti della “Sea and Sun”». Secondo l’accusa, in base alle indagini che erano state dagli agenti della squadra mobile di Nuoro e dai colleghi di Siniscola, gli imputati avrebbero prima minacciato e poi organizzato degli attentati ai danni della ditta di Monserrato, con lo scopo di farla allontanare dal proprio territorio. Secondo il Pm, infatti, essendo Carta gestore dell’unico chiosco della spiaggia di Berchida, pretendeva l’esclusività economica della zona. La “Sea and Sun” nel luglio 2016 aveva subito tre attentati intimidatori, due dei quali incendiari, avvenuti in sequenza, durante le ore notturne del 19, del 23 e del 29 luglio. In quelle occasioni vennero completamente distrutti i mezzi della “Sea and Sun”, il cui titolare per evitare ulteriori pressioni e per poter continuare a lavorare d’estate avrebbe anche iniziato a pagare varie somme di denaro agli estorsori. (k.s.)

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