La Nuova Sardegna

Nuoro

Reintegro per sei dipendenti licenziati

di Luca Urgu
Reintegro per sei dipendenti licenziati

Lasciati a casa dalla Sittel lo scorso dicembre, gli operai barbaricini vincono la battaglia giudiziaria contro l’azienda

10 novembre 2019
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NUORO. Reintegrati dal giudice nell’azienda dove lavoravano e che li aveva licenziati. Andrea Marrosu e Pasquale Soro di Orgosolo, Michele Casula di Fonni, Gianmichele Lutzu e Raffaele Osuni di Mamoiada e Alberto Coi di Sarule, sono i sei dipendenti ex Sittel, una delle principali società italiane di realizzazione, manutenzione e gestione di reti per telecomunicazioni che gestisce cantieri in tutte le zone della Sardegna, hanno vinto la loro battaglia legale contro il colosso che a livello nazionale da lavoro ad oltre 500 persone.

A parte Lutzu, i dipendenti erano tutti assunti sin dalla metà degli anni 80, con contratto a tempo indeterminato e hanno lavorato sino al 31 dicembre scorso, data del licenziamento. L’azienda aveva avviato una procedura di licenziamento collettivo che ha interessato i 26 dipendenti impiegati proprio nell’unità produttiva di Nuoro.

Nella lettera inviata ai lavoratori la Sittel comunicava che era impossibilitata a proseguire ad occupare l’attuale intera forza lavoro aziendale, vedendosi a trovare nella necessità di attuare un licenziamento collettivo per riduzione di personale per i 26 lavoratori presso l’unità produttiva di Nuoro con base a Prato sardo. Le cause che hanno originati il provvedimento di licenziamento venivano imputate alla perdita da parte della società del territorio di Nuoro dopo la revoca dalla committenza Tim.

Questa perdita della commessa avrebbe portato un esubero di 26 unità. Il 29 dicembre sempre dello scorso anno veniva siglato un accordo tra azienda e i sindacati e i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo non venivano evitati. Tra i 26 licenziati sei non si rassegnavano e non accettavano le condizioni indicate dall’azienda e dal sindacato in quanto le ritenevano totalmente ingiuste. Decidevano così di impugnare il licenziamento e di presentare il ricorso davanti al Tribunale del Lavoro di Nuoro assistiti dagli avvocati Gianni Benevole e Cecilia Bassu. Nel ricorso veniva contestata la correttezza della procedura di licenziamento collettivo, ma anche i criteri in base ai quali era stato disposto il licenziamento.

Il giudice del Lavoro Tiziana Longu, con l’ordinanza dell’8 novembre ha accolto totalmente il ricorso dei sei lavoratori del nuorese. Il suo provvedimento ha contemporaneamente annullato il licenziamento e reintegrato al lavoro Marrosu, Casula, Coi, Osuni, Lutzu e Soro, condannando l’azienda a versare tutte le mensilità maturate e a versare i contributi previdenziali. Nella sostanza il giudice, accogliendo le istanze della difesa, ha stabilito che «la revoca del contratto da parte della Tim riguardante la sede di Nuoro non poteva essere considerato un motivo sufficiente per licenziare i dipendenti che andavano ricollocati presso altre unità produttive in quanto in possesso di adeguata professionalità». Grandissima soddisfazione per l’avvocato Gianni Benevole: «Questi lavoratori che hanno sempre lottato con dignità in un periodo caratterizzato da riforme sul lavoro che hanno sempre più ridotto tutele e diritti», ha commentato il legale.

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