La Nuova Sardegna

Nuoro

Barbagia e Baronia unite nel “cammino di Efix”

di Luca Urgu
Barbagia e Baronia unite nel “cammino di Efix”

Dopo Galtellì e Desulo, il dramma di Giovanni Carroni fa tappa a Bitti e Fonni La proposta è dell’Associazione culturale Voches ‘e ammentos de Garteddi  

16 novembre 2019
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BITTI. Il servo Efix è il personaggio ideale per una riflessione profonda del senso della vita. La sua figura è capace di dare risalto al tema centrale del romanzo Canne al vento, ovvero la fede, la colpa e dell’espiazione. Un protagonista centrale di cui valeva la pena rimarcarne carattere, introspezione, drammi interiori. E farne di tutto ciò un’opera teatrale degna di questo nome. È il percorso seguito dall’Associazione culturale Voches ‘e ammentos de Garteddi che in occasione della sesta edizione di “Sos arrastos de Grassia. Il cammino di Efix tra i luoghi di Canne al vento”, dopo le prime di grande successo di Galtellì e Desulo, oggi e domani porteranno a Bitti e Fonni il dramma musicale “La colpa e l’espiazione”, scritto da Giovanni Carroni e prodotto dall’associazione presieduta da Giovanni Vacca. Un viaggio nel cuore della Sardegna attraverso il cammino del personaggio principale del maggior romanzo di Grazia Deledda, per chiese e santuari del nuorese alla ricerca di un riscatto al suo peccato. La trama, ambientata nel borgo di Galte sulla base in parte di una storia vera, è conosciuta: quella della nobile famiglia dei Pintor che vive in questo antico villaggio in miseria, triste e desolata. Ad Efix ed alla sua amata Lia è ispirato il dramma musicale che andrà ancora in scena oggi alle 20 nella chiesa di San Giorgio Martire a Bitti e domenica alla stessa ora nella Basilica di Nostra Signora dei Martiri a Fonni. Efix, desideroso di espiazione, dopo il suo doloroso lungo peregrinare insieme al mendicante cieco per le chiese del nuorese torna a Galte, ormai malato. Morirà infatti di lì a poco in occasione del matrimonio di Donna Noemi con Don Predu. Ad Efix morente appare Lia, tra sogno e realtà, per un dialogo liberatorio, dove entrambi confesseranno le verità nascoste per tanti anni; in particolare di quei tragici avvenimenti che portarono alla fuga di Lia e alla morte del padre Don Zame.

I personaggi sono come immersi nei chiaroscuri dell’umile chiesa di San Pietro, in cima al paese di Galte, a ridosso del cimitero, e del Santissimo Crocifisso, l’attuale parrocchia, che all’epoca cadeva in rovina, in un contrasto di luci con effetti intensamente potenti e drammatici. Questa reciproca confessione porterà i due protagonisti del romanzo Canne al vento, il più intenso e avvincente di Grazia Deledda, a raccontare le loro vite: le aspirazioni mancate e quelle realizzate, i desideri, i rimpianti, le gioie e i dolori. I canti del Coro Voches e Ammentos de Garteddi diretto dal maestro Pietro Marrone, un composito di coinvolgenti armonie fra tradizione e innovazione canora, con le musiche originali del maestro Gianpaolo Selloni, sostengono e arricchiscono le due voci recitanti di Giovanni Carroni e Monica Corimbi. La scena si completa con le immagini video di Renzo Gualà, con una narrazione fuori dal naturalismo o documentarismo, sui luoghi del romanzo, dentro un percorso onirico ed evocativo a sostegno della parola, che si leva dai sentimenti più profondi dei personaggi. Tziu Bernardu Zizi, il 91enne poeta improvvisatore, partecipa a questo progetto con la composizione dei testi dei nuovi canti, basandosi proprio sul narrato di” Canne al vento”.

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