La Nuova Sardegna

Nuoro

L’Areus investe sulla ricerca

di Simonetta Selloni
L’Areus investe sulla ricerca

Progetto dell’Azienda per limitare i rischi del volo notturno e in condizioni meteo ambientali difficili

12 dicembre 2019
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NUORO. Non è ben chiaro se la sacralità del luogo (o meglio quel che ne resta dopo la ristrutturazione), l’ex convento delle Carmelitane, abbia fornito una qualche forma di canale privilegiato con il cielo al quale certamente erano rivolti i pensieri delle Clarisse. Spiritualità a parte, sempre di cielo si parla, o meglio di sicurezza nei cieli legata agli interventi di soccorso da compiere nelle migliori condizioni per utenti e operatori, che poi è la funzione dell’Areus, l’Azienda regionale di emergenza urgenza che ha sede all’ex convento. Il progetto dell’Areus, finalizzato a mettere a rendere ancora più sicuro l’elisoccorso in condizioni meteo-ambientali avverse, si è piazzato primo nella graduatoria del bando di Sardegna Ricerche che metteva sul piatto risorse importanti per dare risposte a quelli che venivano definiti fabbisogni pubblici e di innovazione tecnologica. In concreto, un milione e settecentomila euro, provenienti – per gli amanti delle sigle – dal Fondo europeo di sviluppo regionale.

Cosa significhi tutto questo, lo hanno spiegato il direttore generale dell’Areus, Giorgio Lenzotti, il direttore amministrativo Angelo Serusi e quello sanitario (ma dimissionario) Piero Delogu, e l’ingegnere Gianfranco Bussalai. «Il progetto si chiama Hems +, ossia Helicopter emergency medical sevice, e dovrà individuare soluzioni tecnologiche per i voli in quelle condizioni che normalmente non permettono agli elicotteri di intervenire», ha spiegato Lenzotti. L’Areus ha praticamente pronto il bando destinato a 4 operatori, service-provider internazionali con altissima esperienza nel settore. Sarà un bando europeo, dal quale scaturiranno i due progetti che dovranno individuare quelle soluzioni tecniche: sia sul piano strumentale, ad esempio l’ottimizzazione di visori notturni, sia per i sistemi di rilevamento delle condizioni meteorologiche e ambientali che al momento sono una nota dolente del servizio.

«Attualmente i tre elicotteri impiegati, nelle basi di Alghero, Olbia e Fenosu, volano soprattutto di giorno seguendo le regole del volo a vista. La ricerca dovrà fare in modo che si possano superare i limiti tecnici che riducono gli interventi sui voli notturni, riducano i tempi di intervento e portino i margini di rischio sotto il livello di accettabilità», ha precisato Lenzotti. Che ha specificato: «L’elisoccorso fa parte di un sistema integrato che non sostituisce il soccorso a terra o la funzione del Pronto soccorso degli ospedali. Noi lavoriamo con loro e l’obbiettivo di tutti è migliorare il servizio, intervenendo anche in quelle situazioni che attualmente sono problematiche. Questa è la ragione per la quale serve la ricerca e lo sviluppo tecnologico». I tempi stimati per la conclusione del progetto di ricerca sono due anni e mezzo: nel 2023 i protocolli saranno pronti.

Gli elicotteri (la società convenzionato è l’Airgreen) in servizio sono tre: a Olbia, operativo 24 ore su 24, Alghero e Fenosu, 12 ore al giorno. Dall’avvio della sua attività, luglio 2018, i mezzi dell’Areus hanno compiuto circa 2000 interventi: di questi, 1600 primari, vale a dire soccorsi direttamente sul luogo in cui si verificano gli incidenti. Il volo notturno attualmente è soprattutto riservato ai trasferimenti da ospedale a ospedale.

«L’elisoccorso è stato determinante anche in termini di appropriatezza del trasporto dei pazienti nell’ospedale corretto per le patologie tempo-dipendenti: infarti, politraumatizzati, pazienti neurologici. Certo, il sistema è migliorabile», hanno ribadito Lenzotti e Delogu, e infatti in questo senso va il progetto Hems +. Quasi scontata la risposta sulle aree dove è più richiesto l’impiego dell’elicottero: «Ovviamente l’Ogliastra, mèta di visitatori non sempre esperti di trekking, è teatro di molti incidenti per i quali si deve intervenire anche con il verricello. Ma molti interventi si compiono anche in costa, durante i mesi estivi, in cui l’afflusso dei turisti fa salire i numeri».



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