La Nuova Sardegna

Nuoro

Tari troppo cara al porto chiude Marina Turismar

di Lamberto Cugudda
Tari troppo cara al porto chiude Marina Turismar

La società che gestisce 400 posti barca ha annunciato la sospensione dell’attività Il direttore Ammendola: ci viene chiesto di anticipare un canone di 120mila euro

05 gennaio 2020
2 MINUTI DI LETTURA





ARBATAX. Il porto turistico Marina Turismar di Arbatax, che conta oltre 400 posti barca (per yacht fino ai 60 metri) chiude i battenti a causa del forte aumento delle tariffe, per i diportisti, relativi alla gestione dei rifiuti generati dagli stessi. Ad annunciarlo è stato Franco Ammendola, direttore dello stesso scalo turistico. Il Marina Turismar ha otto dipendenti a tempo indeterminato e altri 24 stagionali. Senza considerare gli oltre 30 dipendenti stagionali delle varie società che affittano gommoni e altri natanti, nello stesso porto turistico. E le numerose altre decine di posti di lavori nei cantieri nautici della zona dove vengono effettuati rimessaggi e altro i sui natanti».

Pochi giorni prima della fine del 2019, dal porto turistico Tursmar è stata inviata una nota al Comune di Tortolì-Arbatax e a diversi altri enti annunciando la chiusura. «La presente – si legge – per comunicare agli enti preposti che le attività di ormeggio e custodia delle imbarcazioni situate all’interno del porticciolo turistico Marina Turismar di Arbatax sono sospese a decorrere dalla data 31 dicembre 2019 in attesa di definire alcune questioni inerenti l’introduzione dei nuovi canoni relativi alla gestione dei rifiuti generati dagli utenti del porto». E ancora: «Contestualmente alla presente verrà comunicata la sospensione delle attività a tutti gli utenti unitamente alla richiesta di rimozione delle loro imbarcazioni».

Allo stesso tempo è stata inviata una nota anche agli utenti del porto turistico. «Siamo spiacenti di comunicare – viene rimarcato – che l’attività di servizio per i diportisti è sospesa. Dalla data del 31 dicembre 2019 sarà Necessario rimuovere la propria imbarcazione dall’ormeggio assegnato in attesa di definire con gli enti preposti alcune questioni relative l’introduzione del nuovo canone relativo alla gestione dei rifiuti prodotti». Ammendola rimarca che da tante parti stanno già cominciando a chiamare per prenotare l’ormeggio soprattutto per i gommoni, ma dal porto turistico non può essere data risposta positiva. Ricorda che secondo i calcoli fatti dal gestore del servizio «dovrebbe essere il nostro porto ad anticipare un totale di 120mila euro per i canoni dovuti dai 400 natanti per la gestione dei rifiuti prodotti; questo non è possibile e chiudiamo, ma chi vuole può trasferire il natante a Porto Corallo, a Villaputzu, che abbiamo in gestione e dove le tariffe sono più basse».

Il capogruppo consiliare comunale di opposizione, Mimmo Leredeì, tuona contro l’esecutivo Cannas: «Hanno dormito per anni. E ora, dopo che la concessionaria del servizio rifiuti ha aumentato le tariffe per i diportisti, stanno zitti. Mettendo a forte rischio non solo numerose decine di posti lavoro dirette (senza considerare gli stagionali) ma anche affossando un settore rilevante quale il turismo da diporto e i servizi a esso connessi».

In Primo Piano
La lotta al tabacco

Un sardo su tre fuma e i divieti sono ancora blandi

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative