La Nuova Sardegna

Nuoro

Silanus, ok per l’ex cava: scatta il “risanamento”

di Tore Cossu
Silanus, ok per l’ex cava: scatta il “risanamento”

I lavori dell’intervento nell’area di Montarbu sono stati consegnati alla ditta Rinac L’assessorato regionale all’Industria ha concesso 210mila euro: ne serviranno altri

11 gennaio 2020
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SILANUS. Formalizzato anche l'atto di consegna dell'intervento di risanamento ambientale da eseguire nell'area di Montarbu. La ex cava si avvia cosi verso la bonifica del territorio e della messa in sicurezza della montagna che sovrasta il paese dove nel corso degli anni si è creata una enorme ferita. Dall’assessorato regionale all’Industria sono arrivati 210mila euro che serviranno per realizzare alcuni interventi di recupero ambientale del sito. Ad eseguire l’opera sarà la Rinac di Sedilo.

Questo è il quinto intervento che viene eseguito nella montagna d Montarbu con l’obiettivo di coprire l'enorme voragine. In questi anni sono state posizionate reti metalliche, cosparsa terra vegetale e messe a dimora essenza e piante. Il quinto lotto prevede anche la messa in sicurezza. I lavori dovrebbero iniziare a breve. Nel frattempo arrivano buone notizie dalla Regione, che nel frattempo ha finanziato anche un sesto intervento (anche questo dell'importo di 210mila euro) il cui progetto andrà in appalto nel corso dell'anno.

L’esigenza di risanare la cava si pose nel momento in cui cessò l’attività dell’Industria Granulati che a Silanus portò avanti per anni un’intensa attività estrattiva. Nella montagna che sovrasta il paese è rimasto un ampio squarcio visibile da chilometri e chilometri di distanza. I lavori di risanamento procedono ormai da una decina di anni. La parte riguardante la messa in sicurezza idrogeologica è quasi ultimata. Restano da mettere in sicurezza le scarpate.

Durante i lavori di scavo sono state staccate intere pareti creando dirupi alti più di trenta metri. La loro sistemazione comporta, dunque, investimenti ben diversi da quelli che la Regione ha iniziato a finanziare negli anni scorsi. Difficilmente, invece, si riuscirà a realizzare una bonifica di tipo paesaggistico. Lo squarcio nella montagna non è facilmente risanabile se non con investimenti che in tempi di vacche magre non si può sperare di ottenere.

Il progetto complessivo, che prevede investimenti per cinque milioni di euro complessivi, fu predisposto dando attuazione alle indicazioni di una relazione idrogeologica predisposta in seguito a un’alluvione che portò a valle terra e detriti che invasero la piazza Carraghentu e le vie circostanti.

Gli interventi di messa in sicurezza hanno quindi interessato la rimozione delle parti instabili, si è proceduto con i consolidamenti e sono state messe in opera delle reti per contenere le frane. Nell'area è stata anche cosparsa terra vegetale e sono stati piantumati alberi e vegetazione mediterranea.

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