La Nuova Sardegna

OROTELLI. Atteso appuntamento, domani sera, giovedì 16 gennaio, a Orotelli, con la prima uscita dell’anno di thurpos e thurpeddos. Le maschere etniche faranno la loro apparizione in occasione dell’accensione del grande falò in onore di sant’ Antonio abate, patrono del fuoco e protettore degli animali domestici. Il falò verrà acceso nella piazza omonima, all’imbrunire, dopo la celebrazione dei riti religiosi nella piccola chiesa dedicata al santo, nel cuore del centro storico. L’appuntamento con la prima uscita delle maschere etniche coincide con le celebrazioni religiose della vigilia della festa di sant’Antonio. Dopo la celebrazione della messa, che avrà inizio alle 17, l’offerta del pane benedetto, la processione con il simulacro del santo e la benedizione del fuoco da parte del parroco, don Franco Pala, faranno la loro apparizione nella piccola piazza Sant’Antonio, thurpos e thurpeddos, infagottati nel cappotto d’orbace nero (“su gabbanu”), il cappuccio calato sulla fronte e il viso annerito dalla fuliggine ricavata dal sughero bruciato. Le maschere gireranno intorno al fuoco per esorcizzare, con i loro riti misteriosi, i demoni che attentano alla buona annata del contadino e cercano di fare imbizzarrire i buoi recalcitranti che trascinano l’aratro. La presenza dei thurpos aprirà le porte al carnevale 2020 che vedrà le maschere etniche protagoniste assolute. Oltre alla festa per i vespri in onore del santo patrono del fuoco, domani sarà anche il preludio del carnevale: l’ennesimo legame barbaricino tra sacro e profano. In piazza Su palu si ballerà fino a notte fonda, brindando con il vino nuovo e mangiando fave ‘e lardu, le fave con il lardo offerte dalla comunità e, in particolare, da chi, in paese, porta il nome di Antonio. La festa religiosa proseguirà il giorno dopo con la messa solenne. I thurpos, invece, si prepareranno per la prossima uscita, a carnevale.(f.s.