La Nuova Sardegna

Nuoro

Auto bruciate a Torpè e Siniscola

di Sergio Secci
Auto bruciate a Torpè e Siniscola

Incendiari in azione durante la festa di Sant’Antonio: baristi nel mirino in entrambi i casi

18 gennaio 2020
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TORPÈ. Due auto appartenenti alle famiglie di altrettanti baristi sono state date alle fiamme nel giro di poche ore a Torpè e Siniscola. Due episodi distinti che probabilmente non hanno nessun collegamento tra di loro ma che hanno richiesto entrambi l’intervento di pompieri e forze dell’ordine. Il primo fatto si è verificato a Torpè dove qualcuno ha approfittato dei festeggiamenti di Sant’Antonio abate per agire indisturbato. Alle 20,45 quando quasi tutti gli abitanti si trovavano dall’altra parte del paese per i riti del fuoco e della cena comunitaria, c’era invece chi era impegnato a dar fuoco a un’auto. L’ennesimo attentato nel centro baroniese si è verificato in via Donna Brianda De Mur, nei pressi della strada per la diga.

Ad essere presa di mira stavolta un’utilitaria, una Renault Clio di proprietà di Santina Tessadori che assieme al marito Augusto Sanna gestisce un bar in via Liberazione, al centro del paese.

Qualche ora dopo, in un’altra via di Torpè, sarebbero stati ritrovati anche dei volantini di minacce nei confronti della donna. Sembra che la figura di un uomo incappucciato sia stata anche ripresa in qualche fotogramma di una telecamera di sorveglianza, ma tra gli inquirenti vige il massimo riserbo, impegnati come sono a cercare di fare piena luce su tutta una serie di brutali episodi e attentati che da qualche tempo hanno portato il nome del paese alla ribalta della cronaca nera.

L’attentato della notte scorsa ha destato nuovamente sdegno e sconcerto nel paese, che festeggiava proprio il santo del fuoco e che giovedì sera aveva celebrato alla grande la ricorrenza con migliaia di persone ad assistere alla sfilata dei carri carichi di cisto. Nutrita la presenza anche delle forze dell’ordine, ma questo non ha scoraggiato l’attentatore che per far partire le fiamme avrebbe dapprima cosparso il mezzo con del liquido incendiario.

Il botto successivo ha richiamato in strada alcuni abitanti e immediato è scattato l’allarme ai vigili del fuoco e alle forze dell’ordine che si sono subito recate sul posto. Mentre i pompieri cercavano di spegnare le fiamme, carabinieri e polizia si mettevano subito al lavoro sentendo dapprima i due coniugi che una decina di anni fa hanno rilevato il Bar Nuovo.

Un altro episodio simile si è verificato qualche ora dopo a Siniscola, qui sempre i soliti ignoti avrebbero dato fuoco alla Fiat panda intestata a Maria Pia Girometta che con il marito Tonino Canu gestisce il Bar Quattro mori in via Gianfranco Conteddu. Nulla è trapelato sulle cause che possano aver armato la mano degli incendiari, in questo caso indagano gli agenti del commissariato di polizia di Stato.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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