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Nuoro

Oloè, il Comitato d’Oliena: «No alla sfilata dei politici»

di Nino Muggianu
Oloè, il Comitato d’Oliena: «No alla sfilata dei politici»

Domani mattina la cerimonia con il taglio del nastro e la riapertura del ponte Il viadotto sulla Sp 46 è diventato il simbolo dell’alluvione del 2013  

27 gennaio 2020
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OLIENA. Il giorno atteso da anni è arrivato. Messi a punto gli ultimi dettagli, domani ci sarà il taglio del nastro inaugurale al ponte di Oloè, il viadotto sulla strada provinciale 46 che collega Oliena e Dorgali, diventato il simbolo dell’alluvione che nel novembre del 2013 mise in ginocchio tutta l’isola, portando morte e distruzione. Ora che la notizia dell’apertura del ponte è certa, il Comitato cittadino di Oliena intende mandare un messaggio «ai signori della politica che hanno contribuito alla tragica storia di Oloè lunga quasi sette anni, affinché evitino passerelle non solo elettorali ma anche autoreferenziali».

«Abbiamo denunciato, pubblicato, seguito le varie fasi di questa tragica storia lunga ormai sette anni – scrive il Comitato olianese in una lunga nota che sembra uno sfogo improvviso oltre che un messaggio chiaro – e siamo inorriditi di fronte a scandali, vergognose situazioni e chiusure. Abbiamo lottato in prima persona – continua – organizzando manifestazioni e assemblee popolari, abbiamo coinvolto la Procura e la Prefettura, arrivando a disturbare e ottenere riscontri anche dal Ministero della Difesa attraverso il Genio guastatori».

«Abbiamo cercato di collaborare con la parte politica che dimostrava di avere a cuore il problema ma – sottolinea il Comitato riferendosi alle due comunicazioni, partite nel giro di poche ore, dalla Provincia l’una che contraddiceva l’altra in merito alla riapertura di Oloè – c’è davvero poco da dire se non prendere atto dell’incompetenza e della inettitudine dei vertici amministrativi e dirigenziali dell’ente. Resta poco da commentare – aggiungono –, se non chiedere a gran voce le loro dimissioni».

Quindi la delegazione barbaricino si sofferma sui danni economici subiti dal territorio proprio a causa della chiusura del ponte per sette lunghi anni.

«Chi potrà mai risarcire ciò che in questi anni le popolazioni del Nuorese hanno perso a causa della chiusura forzata del ponte di Oloè?».

Risposta che, forse, non arriverà mai.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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