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“Cuiles” da tutelare appello del sindaco: «Servono più regole»

BAUNEI. Gli amministratori comunali tornano sul tema della reale tutela e anche delle “restrizioni” che occorre rispetto a quanti visitano il vasto territorio, e di conseguenza anche le innumerevoli...

01 febbraio 2020
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BAUNEI. Gli amministratori comunali tornano sul tema della reale tutela e anche delle “restrizioni” che occorre rispetto a quanti visitano il vasto territorio, e di conseguenza anche le innumerevoli bellezze naturalistiche (sia lungo la fascia costiera sia nell’interno), storiche e archeologiche. «Dorgali e l’intero sistema Supramonte – fa rilevare l’esecutivo comunale baunese guidato dal sindaco Salvatore Corrias – denunciano un dolorosissimo avvenimento. La perdita di uno dei “Barracu” che testimoniava, insieme a quelli presenti nel nostro Supramonte, un sistema culturale unico e importantissimo. Le nostre radici più lontane, da cui nacque l’economia pastorale che vide i caprari per secoli custodire queste terre. Cultura del pastoralismo, che oggi pian piano va scomparendo e che con i tempi moderni subisce cambiamenti ed evoluzioni». Per gli amministratori quel monumento era ed è un simbolo identitario. «È giusto – si chiedono – tutelare e porre restrizioni ai frequentatori dei nostri “monumenti” testimonianza del nostro passato? Con convinzione diciamo si, è più che necessario. Siamo stati più volte apostrofati e criticati per le nostre ordinanze, dove abbiamo indicato luoghi vietati al bivacco, tra i quali i nostri ovili, il divieto di accendere fuochi al loro interno e nelle vicinanze, regole e comportamenti da seguire per prevenire e tutelare quello che abbiamo di più caro». Il sindaco Corrias e la giunta ricordano di essere statti additati, da molti, come nemici degli escursionisti, ma cosa ancora più grave «tra loro alcuni sui social invitavano a boicottare la nostra destinazione come ritorsione».

Il sindaco prosegue: «Oggi più che mai, siamo convinti che non tutti i frequentatori del nostro territorio hanno a cuore ambiente e rispetto dei luoghi, molti, troppi, vivono l’esperienza del viaggio supramontano come luogo di svago superficiale, incuranti della grande fragilità dell’ambiente in cui si trovano» E conclude: «Prevenzione, tutela e vigilanza – conclude – sono per noi la sostanza che muove le nostre ordinanze. Semplici regole da seguire. Per la loro osservanza, per il controllo e scoraggiare i bivacchi non autorizzati, intensificheremo la presenza del corpo barracellare e della polizia municipale». (l.cu.)

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