La Nuova Sardegna

Nuoro

«Ridateci subito il nostro Dna»

di Giusy Ferreli

Perdasdefogu, i mille donatori scrivono alla multinazionale inglese e al Cnr per riavere il genoma

01 febbraio 2020
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PERDASDEFOGU. «Restituiteci il nostro Dna: è un nostro diritto". La battaglia dei donatori ogliastrini intenzionati a riavere indietro il loro prezioso patrimonio genetico va avanti. Sono mille i donatori che, nei giorni scorsi, dopo aver revocato il consenso, hanno chiesto alla Tiziana life sciences, società che aveva acquistato all’asta fallimentare la biobanca del progetto SharDna, la restituzione del genoma. Lo hanno fatto attraverso una richiesta formale che l’associazione “Identità ogliastrina” ha inviato alla multinazionale inglese, al Cnr e, per conoscenza, al Garante della privacy, Antonello Soro. «Il genoma, donato per il progetto di ricerca su una delle popolazioni più longeve del mondo, è destinato a ritornare a casa» ribadisce Flavio Cabitza il dentista di Perdasdefogu a capo dell’associazione che già nel 2016, all’indomani della cessione della biobanca per 260mila euro a fronte di un valore stimato tra i 3 e i 5 milioni di euro, si era mobilitata per revocare il consenso a utilizzare i dati con un ricorso all’Autorità per la privacy. In quell’occasione il Garante aveva dato ragione ai donatori che hanno fatto le loro mosse. «Il Cnr – fa sapere Cabitza – ci ha già risposto chiedendo un elenco in ordine alfabetico degli interessati. Ora attendiamo la risposta di Tiziana life». A tutela del genoma dei sardi a settembre è scesa in campo anche la Regione che a Perdasdefogu, centro che ospita i laboratori del parco Genos finiti sotto sequestro giudiziario per un’inchiesta seguita alla misteriosa sparizione di svariate migliaia di provette, ha annunciato la costituzione di una fondazione. «A distanza di pochi mesi la fondazione è una realtà concreta: verrà presentata ufficialmente mercoledì prossimo a Cagliari nei locali dell’assessorato alla Sanità» dice Cabitza. Se il percorso degli ogliastrini, che non si rassegnano a vedere i loro codice genetico sfruttato da una multinazionale, non subisce battute d’arresto, la vicenda giudiziaria scaturita dal furto del Dna deve fare i conti con i tempi della giustizia. E le proteste dei penalisti. E’ stata infatti rinviata al 25 febbraio, a causa dello sciopero degli avvocati, l’udienza preliminare nella quale cui il giudice del Tribunale di Lanusei dovrà esprimersi sulla richiesta di rinvio a giudizio per 9 indagati accusati a vario titolo della violazione della legge sulla privacy per l’illecita trattazione dei dati sensibili.

È stato assolto dall’accusa di falso e omessa denuncia, Renato Macciotta, curatore fallimentare di SharDna.

Per il professionista il difensore aveva chiesto e ottenuto il rito abbreviato. Sulla posizione di Maurizio Fossarello, già primario di Oculistica dell’ospedale San Giovanni di Dio, accusato di peculato, il gup aveva già emesso una sentenza di incompetenza territoriale rinviando gli atti a Cagliari mentre per il professor Mario Pirastu (accusato di furto) si attende la fissazione di una nuova udienza preliminare a causa della nullità della prima.

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