La Nuova Sardegna

Nuoro

Morìa di pesci, battaglia di perizie

di Luca Urgu
Morìa di pesci, battaglia di perizie

Ottana, al processo per l’inquinamento del Tirso scontro fra accusa e difesa

07 febbraio 2020
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OTTANA. È il confronto tra i consulenti della pubblica accusa e della difesa a tenere banco nel processo per inquinamento ambientale nell'area industriale di Ottana in corso a Nuoro davanti al giudice monocratico Giacomo Ferrando. Il reato è contestato al patron Paolo Clivati di Ottana Energia, accusato insieme Andrea Mameli, responsabile della gestione della centrale Biopower e Andrea Onida, il responsabile della conduzione impianti e alla stessa società Biopower Sardegna, dell’inquinamento del Tirso con una moria di pesci che l’accusa ipotizza a causa di una sostanza urica fuoriuscita da un serbatoio. L’udienza si è aperta con un’eccezione sollevata dalla difesa (avvocati Corti, Onida, Mereu e Brodu) degli imputati che ha rilevato in fase di indagini diverse violazioni sugli inviti di garanzia per gli accertamenti tecnici irripetibili sui prelevamenti, campionamenti e analisi. Di conseguenza è stata chiesta la nullità delle consulenze del pm. Il giudice si è riservato di decidere aggiornando il processo al 7 maggio. Sono stati sentiti i periti di accusa e difesa arrivati a conseguenze diametralmente opposte sull’ipotesi di inquinamento. Mentre i consulenti del pm ipotizzano un mescolamento delle acque con l’urea che poi avrebbe causato la moria dei pesci, quelli della difesa sui profili chimico e botanico escludono categoricamente che la moria possa essere stata causata da irrilevanti perdite di urea.

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