La Nuova Sardegna

Nuoro

«Adottate il rifugio degli animali»

di Valeria Gianoglio
«Adottate il rifugio degli animali»

L’iniziativa di Anna Careddu conquista decine di adesioni. «Qui accogliamo chi non vuole nessuno»

11 febbraio 2020
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NUORO. C’è Johnny tacchino che razzola tutto tronfio, sperando che la sua pennuta Gina gli dedichi affetto e attenzione ma è evidente che quest’ultima non se lo fili neanche un po’. Ma anche Wakanda, la cavalla strappata proprio in zona Cesarini al sicuro macello, grazie a una massiccia mobilitazione on line. E pure Kikù, la cornacchia nighedda che su trumentu, nera come il tormento – come amano dire i nuoresi – che qualche settimana fa è stata raccolta malconcia, dolorante e con le ali tranciate di netto da qualche mente vigliacca e criminale. «Purtroppo, a quanto pare non potrà più volare – dice chi la sta accudendo – ma almeno ora ha trovato una casa e tanti amici». E del resto sono davvero in tanti, gli “amici” pennuti, zoccoluti, piumati e a quattrozampe che ogni giorno trovano riparo, cibo e tante coccole, alla fattoria Il rifugio di Minù.

È una sorta di oasi felice all’estrema periferia di Nuoro, nella zona di S’Ena e Su Lumu, una specie di zona franca dalla cattiveria, ma anche di esempio vivente di come animali di diverso genere e uomini possano convivere in una perfetta simbiosi e dare una straordinaria lezione di rispetto. «Quando ho avviato questa fattoria – racconta Anna Careddu – molti mi hanno dato della folle, e qualcuno lo pensa tutt’ora. Ma come, mi dicono, tu apri una cosa del genere nel regno della pastorizia, dove gli animali in genere hanno un’altra funzione. Io dico che rispetto tutti, compreso il lavoro dei pastori, ma io faccio altro: qui gli animali non si toccano, e vengono accolti e accuditi come le persone. Qui le caprette vivono benissimo insieme ai cani, i gatti con i tacchini, i cavalli con i cani. Qui c’è tanto da fare e da costruire, ancora. E per questo ho lanciato la proposta delle adozioni a distanza degli animali che accolgo qui. È un modo grazie al quale chi vuole può darmi il suo contributo per accudire, dar da mangiare e un riparo, ai miei amici a quattrozampe, quelli che mi portano da fuori perché malconci e abbandonati, quelli che spesso nessuno vuole». E l’idea è piaciuta così tanto che in poco tempo ha già conquistato diverse adesioni, soprattutto dalla Penisola, e le richieste continuano ad arrivare anche grazie ai social network, alla ribalta offerta pure dalla pagina ufficiale della trasmissione Le Iene, e da un tam tam tra amanti degli animali, associazioni, semplici curiosi.

Tra i primi adottati a distanza c’è Carletto che un tempo era un maiale piccolo e tenero, ma che ora, invece, ha messo su un bel po’ di peso e vive felice insieme al pony Pongo. E c’è anche Bi, una delle agnelline strappate alla morte qualche tempo fa. «Ho deciso di lanciare questa idea delle adozioni perché qui al rifugio c’è ancora tanto da fare e da costruire e da soli non ce la facciamo. Con i soldi delle adozioni, infatti, potremo impermeabilizzare i tetti delle casette, realizzare una piccola tettoia, acquistare il cibo per gli animali. Qui in tutto sono circa 150 e quindi le necessità sono tante: da sola non ce la posso fare». «E proprio per cercare nuove forme di sostegno alla fattoria – aggiunge Anna Careddu – abbiamo deciso di dare la possibilità a chi vuole anche di trascorrere un intero weekend vivendo qui con noi, in una roulotte adibita per l’occasione, e con me e i miei animali, vivendo la mia quotidianità con loro».

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