La Nuova Sardegna

Nuoro

Un imputato è stato ucciso, udienza rinviata dal gup

di Giusy Ferreli
Un imputato è stato ucciso, udienza rinviata dal gup

Scia di sangue in Ogliastra, il 25 marzo in aula due dei tre accusati Cesare Balzano è stato assassinato il 4 agosto alla periferia di Arzana

20 febbraio 2020
3 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. Dopo l’annullamento del rinvio a giudizio da parte della Corte d’assise di Cagliari, in tre sarebbero dovuti comparire di fronte al gup per la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Direzione distrettuale antimafia su una lunga serie di capi d’accusa. Invece, ieri mattina, davanti alla giudice Lucia Perra, c’erano solo i due arzanesi Luigi Piras e Angelo Balzano. Il terzo, Cesare Balzano fratello di Angelo, accusato di far parte della banda ritenuta responsabile di una lunga serie di delitti che insanguinò l’Ogliastra nel corso di 17 anni, è morto il 4 agosto scorso. Stroncato da due fucilate a pallettoni esplose da distanza ravvicinata nel suo podere alla periferia di Arzana.

L’avvocato Paolo Berria, difensore di Balzano assieme al collega Pasquale Ramazzotti ha dato atto della sua morte. Balzano, che all’epoca dell’agguato costatogli la vita aveva 50 anni, era stato accusato, tra l’altro, dell’assalto al deposito di armi di Capo Ballavista del settembre 2004 nel corso del quale – secondo la ricostruzioni del pm Danilo Tronci – il giovane tortoliese Marco Ferrai morì per cause mai chiarite. I suoi genitori, Nino Ferrai e la moglie Mariangela Bangoni, vennero uccisi dopo pochi mesi – a dicembre – proprio perché si erano avvicinati alla verità. Per Luigi Piras e Angelo Balzano, difesi rispettivamente da Paolo Pilia e Mario Solanas, i legali hanno sollevato l’eccezione di nullità in riferimento alle trascrizioni di alcune intercettazioni ambientali indicate dalla procura come rilevanti nelle indagini preliminari.

Trascrizioni che secondo i difensori sarebbero del tutto illeggibili e quindi non ascoltabili. Il gup si è riservato di decidere in merito all’eccezione e ha rinviato l’udienza al prossimo 25 marzo per il proseguo e la discussione. In quell’occasione il giudice si pronuncerà anche per il non luogo a procedere nei confronti dello scomparso. Il processo in Corte d’Assise per gli altri cinque imputati (Andrea Agus di Lanusei, Salvatore Mereu di Tortolì, Giangiuseppe Ferrai di Arzana, Armando Mameli e Paolo Mulas di Tertenia) prenderà il via il 16 aprile di fronte alla corte presieduta da Tiziana Marogna. Erano dunque otto le persone incriminate, a vario titolo, dalla Dda cagliaritana per cinque omicidi e una lunga serie di rapine e attentati.

Accuse da brivido per l’organizzazione considerata responsabile della rapina messa a segno nell’armeria della base militare d di Arbatax, da dove vennero portati via 13 fucili mitragliatori, dalla scomparsa di Marco Ferrai, avvenuta la sera stessa dell’assalto, del duplice omicidio dei coniugi Ferrai e Mariangela Bangoni, del delitto di Angelo Tangianu nel dicembre 2000 ad Arzana, e dei tentati omicidi dei coniugi Luigi Lobina e Francesca Longobucco nel 2006 a Tertenia. Su Cesare e Angelo Balzano assieme a Luigi Piras pendeva anche l’accusa di estorsione aggravata ai danni di un imprenditore del settore smaltimento dei rifiuti nella cui azienda lavoravano come operatori ecologici.

Secondo gli inquirenti nel primo semestre 2006, «attraverso metodi mafiosi», i tre sarebbero riusciti a ottenere condizioni contrattuali più favorevoli e l'assunzione di alcuni parenti. Solo i due fratelli Balzano e Piras, tuttavia hanno presentata istanza di nullità per il rinvio a giudizio e dopo l’accoglimento da parte dei giudici, ieri, sono ricomparsi davanti al gup.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
La lotta al tabacco

Un sardo su tre fuma e i divieti sono ancora blandi

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative