La Nuova Sardegna

Nuoro

Siti archeologici, si sblocca la gestione

Siti archeologici, si sblocca la gestione

La giunta di Villagrande Strisaili propone di affidarli in via provvisoria a Chia

21 febbraio 2020
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VILLAGRANDE STRISAILI. Chi si occuperà della gestione dei siti archeologici ogliastrini di“S’arcu e is forros”, “Scerì e “S’ortali e su monti”? Per il Comune potrebbe essere Stefano Chia, curatore fallimentare dell’Irei srl. Il crac della società ogliastrina, che per anni si è occupata della gestione dei complessi dei comuni di Villagrande Strisaili e (in forma associata) di Ilbono e Tortolì, ha messo l’amministrazione comunale di fronte ad una scelta non semplice. Ma alla fine il Comune ha trovato la quadra. Dopo la sentenza del giudice fallimentare del tribunale di Lanusei, Francesco Alterio, che a dicembre aveva dichiarato il fallimento della società amministrata dall’imprenditore villagrandese Gian Marco Rubiu dopo l’azione di quattro dipendenti che da anni attendevano gli stipendi, il sindaco Alessio Seoni si è mosso per evitare che la gestione dei siti nuragici subisse uno stop. E in attesa di poter sbrigare le procedure destinate all’assegnazione ad un altro affidatario ha proposto che fosse il commercialista cagliaritano nominato dal giudice del fallimento a garantire l’apertura dei tre complessi. La sua proposta ha avuto l’ok da parte della giunta che ha approvato una delibera nella quale si ricostruisce una vicenda complessa. Si attende il via libera del giudice del fallimento, e poi Chia prenderà in mano la situazione. «La nostra priorità – ha dichiarato il sindaco – è la salvaguardia dei siti archeologici e dei posti di lavoro». Per Seoni che ha proposto ai suoi colleghi sindaci Massimo Cannas e Andrea Piroddi di separare le gestioni perché vengano attuate autonomamente da ogni ente e non più in forma associata, la valorizzazione del patrimonio storico e culturale è un obiettivo fondamentale del suo mandato. La proposta degli amministratori villagrandesi arriva al culmine di una storia con risvolti come l’apertura di un’inchiesta della Procura di Lanusei a carico di cinque persone, tutte residenti nel centro montano, per peculato, indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato, e autoriciclaggio. Sono questi, a vario titolo i reati contestati dal procuratore Biagio Mazzeo a Rubiu, a sua figlia legale rappresentante di una coop e a tre dipendenti comunali. (g.f.)

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