La Nuova Sardegna

Nuoro

Processo “Sindacopoli” in dieci finiscono dal gup

di Giusy Ferreli
Processo “Sindacopoli” in dieci finiscono dal gup

Lanusei, fissata l’udienza preliminare per il versante locale della maxi inchiesta Si comincia il 28 maggio. Le accuse sono corruzione e turbativa d’asta

26 febbraio 2020
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LANUSEI. Appalti milionari e mazzette elargite sotto forma di consulenze e incarichi: quella che dalla Procura di Oristano prima e di Lanusei poi viene considerata un’organizzazione dedita alla corruzione e alla turbativa d’asta arriva di fronte al gup del tribunale. Il giudice Paola Murru ha fissato la data dell’udienza preliminare per 10 persone. Dopo anni di indagini, i protagonisti della tranche ogliastrina di “Sindacopoli”, sui quali da fine gennaio pende la richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero Gualtiero Battisti, il 28 maggio dovranno a comparire davanti al gup Mariano Arca. Si tratta dell’ingegnere desulese Salvatore Paolo Pinna difeso dall’avvocata Giulia Bongiorno, dell’ex consigliere regionale di Arzana e ora candidato in pectore alla carica di sindaco Angelo Stochino e di sua sorella Viviana di professione ingegnere (difesi entrambi da Marcello Caddori), dell’imprenditore cagliaritano Andrea Ritossa (Sebastiano Tola e Luigi Concas), dell’ex assessore comunale ai Lavori pubblici di Tertenia Franco Lai (Fabrizio Demurtas), del suo compaesano e responsabile dell’ufficio tecnico Alessandro Ghiani (Lorenzo Soro), di Giovanni Chierroni ex funzionario del Genio civile di Nuoro (Pasquale Ramazzotti), del tecnico Walter Quarto (Leonardo Filippi e Guido Manca), dell’ex sindaco di Gairo Roberto Marino Marceddu (Mauro Pilia) e di Daniela Cuboni (Sebastiano Tronci e Marzia Falchi). La vicenda giudiziaria che vede coinvolti a vario titolo ex amministratori, professionisti e funzionari prende le mosse da un’inchiesta della procura di Oristano denominata appunto “Sindacopoli”.

Nel 2016 il pm oristanese Armando Mammone, scavando nell’intrico di rapporti tra politica e imprenditoria, ha fatto emergere un filone tutto ogliastrino. E non solo perchè nel mirino degli investigatori è finito l’ex consigliere forzista ma anche perché nelle indagini sono incappati gli appalti milionari per i due porticcioli turistici di Arbatax e Tertenia. L’accusa è convinta che, all’interno di un sistema collaudato, si sia arrivati a turbare le aste per l’assegnazione dei servizi tecnici di progettazione dei due porticcioli, appalti rispettivamente di 16 e 11 milioni di euro. L’esponente ogliastrino di Forza Italia sarebbe stato tra i protagonisti di questa vicenda di malaffare assieme all’ingegnere desulese considerato la figura di raccordo tra i politici e i funzionari delle stazioni appaltanti. Pinna, a capo della Essepi Engineering, viene considerato l’ideatore del complicato sistema di controllo degli appalti e avrebbe “retribuiito politici e funzionari mediante tangenti mascherate da consulenze, ma anche attraverso incarichi professionali per interposta persona. In cambio Pinna avrebbe ottenuto la gestione in prima persona di una cospicua fetta di finanziamenti pubblici».

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