La Nuova Sardegna

Nuoro

BOLOTANA 

Le maschere tipiche oggi sfilano lungo il centro

di Federico Sedda
Le maschere tipiche oggi sfilano lungo il centro

La manifestazione vedrà la partecipazione di mamuthones, boes e merdules e urtzu

01 marzo 2020
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BOLOTANA. “Caratzas” (maschere): questo il titolo della manifestazione che si terrà oggi, domenica primo marzo, a Bolotana e che vedrà protagonisti, per la prima volta insieme nel paese del Marghine, i mamuthones di Mamoiada, i boes e i merdùles di Ottana e s’urtzu di Ula Tirso. La sfilata, organizzata dalla locale Pro loco, partirà alle 16 da piazza del Popolo e si concluderà nella stessa piazza dopo avere attraversato le principali vie del centro abitato. L’iniziativa, come fa sapere il presidente della Pro loco, Raffaele Foddis, non vuole essere solo una manifestazione conclusiva del carnevale bolotanese, ma qualcosa che va al di là della semplice sfilata delle maschere etniche tra le più rappresentative e conosciute della tradizione identitaria dell’isola.

«Si tratta – spiega il presidente dell’associazione turistica – della prima tappa di un percorso culturale che si articolerà in altre iniziative future che puntano alla riscoperta e allo studio delle nostre radici identitarie». Un percorso a ritroso che vuole dare volto, attraverso la ricerca, alle tradizioni più antiche e popolari del territorio. «La nostra associazione – fa sapere Raffaele Foddis – ha avviato da alcuni anni una ricerca per il recupero storico e antropologico delle maschere antiche del carnevale avvalendosi di alcuni studiosi e appassionati della Sardegna arcaica. In questo percorso sono affiorate alcune tracce relative alla zona del Marghine e, in particolare, all’insediamento originario da cui nascerà l’abitato di Bolotana. Nonostante la difficoltà a reperire fonti scritte attendibili – precisa Foddis – si sta arrivando a definire una ricostruzione storica di alcune pratiche risalenti a un periodo molto antico che si sono tramandate per svariati secoli. Si tratta – spiega ancora il presidente della Pro loco – di pratiche collegate a riti propiziatori relativi alla vita nelle campagne, all’agricoltura, all’allevamento e alla invocazione di entità del culto pagano. È certo che alcune figure erano preposte a comunicare e interpretare i segni divini e a tramandare questi saperi esoterici. La nostra ricerca – conclude Raffaele Foddis – sta portando all’individuazione e alla riproduzione delle sembianze alterate e mascherate di questi personaggi che trovano riscontro in alcune pratiche riscoperte nel centro e nel nord Europa. A breve riusciremo ad avere una riproduzione dettagliata e documentata della maschera del Marghine e, nello specifico, di Bolotana». La sfilata di oggi delle maschere etniche rappresenta, insomma, una tappa di un percorso antropologico-culturale che si annuncia interessante e ricco di novità.



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