La Nuova Sardegna

OSINI. Ristrutturare, sistemare e rivalutare non solo tante abitazioni e stradine del borgo di Osini Vecchio, che venne abbandonato – così come Gairo vecchio sul versante opposto della vallata del Pardu – in seguito alla terribile alluvione dell’ottobre 1951, ma anche altre importanti testimonianze del passato. Come spiega il sindaco del piccolo paese della zona dei Tacchi d’Ogliastra, Tito Loi, il Comune ha ricevuto dalla Regione un finanziamento «per i lavori di restauro, adeguamento e integrazione impiantistica, riorganizzazione e ottimizzazione funzionale della chiesa di Santa Lucia, che si trova quasi a ridosso del Rio Pardu, in una zona dove vi sono tanti terreni (anche vigne) coltivati dagli abitanti di Osini, ai confini con il territorio di Jerzu».

L’importo ottenuto dalla Regione è pari a di 79mila euro, che l’ente locale osinese ha cofinanziato con ulteriori 20mila. «Al momento – prosegue il primo cittadino del pese della vallata del Pardu – abbiamo affidato i servizi tecnici di ingegneria. E secondo il cronoprogramma si prevede l’ultimazione dei lavori per il mese di giugno del prossimo anno». Loi precisa che l’obiettivo dell’intervento di restauro «è non solo recuperare, per quanto possibile, l’edificio, ma soprattutto mantenere vivo il ricordo di una vecchia festività della comunità osinese, che rischia di essere dimenticata».

Il capo dell’esecutivo osinese ha anche sottolineato che, proprio in questi giorni «gli operai del cantiere comunale hanno provveduto alla pulizia della chiesa di Santa Lucia. Che ormai da tanti decenni, è in stato di abbandono». Ma fra circa 15 mesi, quando i lavori previsti saranno terminati, nella chiesa di Santa Lucia potrà essere riproposta la bella e partecipata festa che si teneva fino a 25 anni orsono. (l.cu.)