La Nuova Sardegna

Nuoro

Duos Nuraghes, pausa dopo 40 anni

di Alessandra Porcu
Duos Nuraghes, pausa dopo 40 anni

Lo storica pizzeria di Borore costretta a chiudere proprio per l’anniversario

25 marzo 2020
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BORORE. Sono passati 40 anni dal 22 marzo 1980, giorno in cui Severino Zoncheddu spalancò, per la prima volta, le porte della pizzeria Duos Nuraghes di Borore. «Un traguardo importante che avremmo voluto festeggiare insieme ai nostri compaesani e ai clienti più affezionati», racconta il figlio Rey, dal 2018 alla guida dell’attività di famiglia. «E invece i piani sono saltati. Tutto rinviato. A data da destinarsi». Stavolta a metterci lo zampino sono stati il coronavirus e le regole stringenti per evitarne diffusione e contagio. «Qualche mese fa quando, insieme a mio padre e a mia madre Beatrice, ho cominciato a riflettere su cosa organizzare per l’occasione, avevo immaginato una grande festa col buffet aperto a tutti. Avevo persino fatto realizzare, da un’artigiana del paese, un centinaio di portachiavi da distribuire alle persone che avrebbero celebrato con noi l’anniversario. E invece, visto il cambio obbligato di programma – spiega Rey Zoncheddu – non ci resta che osservare le norme imposte dal Governo e sperare che l’epidemia da Covid19 finisca al più presto».

Il giovane, 34 anni compiuti lo scorso 12 marzo con festeggiamenti vietati, ha deciso di chiudere. «Ho reputato fosse la cosa migliore da fare in questo momento. Neppure quando ancora era possibile, ho accettato di effettuare le consegne a domicilio. Troppo rischioso, a mio avviso». Loro malgrado gli abitanti di Borore come quelli dei paesi circostanti, per ora, dovranno fare a meno delle pizze di Severino. Così le chiamano i clienti di vecchia data, nonostante lui sia andato in pensione da qualche tempo. «Un paio d’anni fa ho ceduto il testimone a uno dei miei tre figli. L’età e alcuni problemi di salute non mi hanno permesso di proseguire il mio lavoro». Un lavoro impegnativo e faticoso che, poco dopo aver compiuto la maggiore età, ha costretto Severino Zoncheddu a lasciare Borore per trasferirsi in Germania. «Ho vissuto a Francoforte per 15 anni. Lì mi sono specializzato nel campo della ristorazione. Poi ho deciso di tornare in paese per dar vita al mio sogno nel cassetto: aprire una pizzeria». Come detto, da allora sono trascorsi 40 anni. Eppure il tempo sembra essersi fermato. Non solo per l’arredamento del locale, rimasto identico, ma anche perché, «rispettoso della tradizione di famiglia – sottolinea Rey – continuo a lavorare l’impasto rigorosamente a mano. Certo costa fatica eppure ne vale la pena. I nostri clienti ci scelgono per questo, oltre che per mangiare la pizza della casa "Duos Nuraghes" e quella ai polpi, rigorosamente freschi».

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