Cicalò: subito due milioni per le imprese
di Paolo Merlini
Un milione 800mila euro a fondo perduto per abbattere gli interessi dei prestiti, 200mila per le protezioni sanitarie
15 aprile 2020
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NUORO. La Camera di commercio va in soccorso delle aziende, circa 32mila per buona parte individuali quelle registrate in un territorio vastissimo che ricalca i confini della vecchia provincia di Nuoro, e dunque arriva sino a Budoni e San Teodoro nella costa est e a Bosa nella occidentale. Lo fa stanziando due milioni che andranno principalmente a colmare il gap lasciato dai decreti governativi sul Covid-19 nei prestiti in corso o futuri: il pagamento degli interessi. Ne parla il presidente Agostino Cicalò.
Quali saranno i criteri di assegnazione dei fondi?
«Gli interventi sono stati elaborati seguendo le indicazioni suggerite a livello nazionale da Unioncamere: l’esigenza prioritaria è garantire liquidità alle imprese, specie alle più piccole, con un intervento importante pari a due milioni di euro di cui un milione e 800mila mirato ad abbattere i costi degli interessi delle imprese sui prestiti bancari, modalità che appare la più semplice e rapida per fornire un immediato supporto. Saranno contributi a fondo perduto e copriranno sino a cinque anni di finanziamento. Altri 200mila euro sono finalizzati all’acquisto di dispositivi di protezione da destinare alle imprese a condizioni agevolate».
Come siete riusciti a reperire questa somma? È quanto stanno facendo anche le altre camere di commercio o siete un caso isolato al momento?
«Sono fondi provenienti totalmente dal nostro bilancio. Ogni Camera di commercio sarda metterà a disposizione le risorse di cui dispone secondo le modalità che riterrà più opportune. Nuoro ha avviato subito questo processo avendo prudenzialmente accantonato queste somme già da tempo, ma tutte le camere di commercio si stanno attivando».
Quali sono i settori maggiormente gravati dalla crisi con il fermo che ha appena superato il mese?
«In generale tutti i settori che al momento sono chiusi. Commercio e artigianato sono le aree che stanno soffrendo maggiormente, ma in prospettiva il comparto turistico (inteso nella sua totalità, quindi alberghi, ristoranti, bar) sarà verosimilmente il più lento a ripartire».
Gli aiuti stanziati dal governo: possiamo spiegare quali casi riguardano e cosa comportano?
«Il primo intervento di rilievo adottato dal Governo è il “Decreto liquidità”, promotore di importanti misure in materia di accesso al credito e adempimenti fiscali. Il decreto riguarda imprese, artigiani, autonomi e professionisti, e interviene in modo significativo per stimolare l’apertura di nuovi crediti ed evitare che la carenza di liquidità porti a un pericoloso stato di insolvenza. La “Misura 1” approvata dalla giunta camerale si inserisce esattamente nel quadro del “Decreto liquidità”, coprendo i costi degli interessi: un’impresa del territorio Nuoro-Ogliastra che ha necessità di richiedere un credito avrà il Governo come garante e la Camera di commercio che si fa carico dei relativi interessi».
Quante imprese iscritte alla Camera hanno chiesto la cassa integrazione per i propri dipendenti? Quanti lavoratori sono già in questa situazione?
«Possiamo solo stimare che circa diecimila imprese abbiano richiesto la Cig, per oltre 13mila lavoratori, ma al momento non è possibile essere più precisi. Siamo in attesa dei dati che fornirà l’Inps».
Da esperto di economia e imprenditore, può provare a ipotizzare il futuro più prossimo in settori come ristorazione, commercio, turismo?
«Il futuro, neanche troppo prossimo, prevede una revisione dei processi aziendali. Sarà necessario ridisegnare i modelli gestionali con molta intraprendenza e in forte coordinamento con gli organismi sanitari. Seguiremo scrupolosamente i protocolli, che speriamo siano ben strutturati, omogenei e obbligatori. Le imprese dovranno farsi trovare pronte e rientrare in campo con tutti gli strumenti possibili per affacciarsi in un nuovo scenario economico».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Quali saranno i criteri di assegnazione dei fondi?
«Gli interventi sono stati elaborati seguendo le indicazioni suggerite a livello nazionale da Unioncamere: l’esigenza prioritaria è garantire liquidità alle imprese, specie alle più piccole, con un intervento importante pari a due milioni di euro di cui un milione e 800mila mirato ad abbattere i costi degli interessi delle imprese sui prestiti bancari, modalità che appare la più semplice e rapida per fornire un immediato supporto. Saranno contributi a fondo perduto e copriranno sino a cinque anni di finanziamento. Altri 200mila euro sono finalizzati all’acquisto di dispositivi di protezione da destinare alle imprese a condizioni agevolate».
Come siete riusciti a reperire questa somma? È quanto stanno facendo anche le altre camere di commercio o siete un caso isolato al momento?
«Sono fondi provenienti totalmente dal nostro bilancio. Ogni Camera di commercio sarda metterà a disposizione le risorse di cui dispone secondo le modalità che riterrà più opportune. Nuoro ha avviato subito questo processo avendo prudenzialmente accantonato queste somme già da tempo, ma tutte le camere di commercio si stanno attivando».
Quali sono i settori maggiormente gravati dalla crisi con il fermo che ha appena superato il mese?
«In generale tutti i settori che al momento sono chiusi. Commercio e artigianato sono le aree che stanno soffrendo maggiormente, ma in prospettiva il comparto turistico (inteso nella sua totalità, quindi alberghi, ristoranti, bar) sarà verosimilmente il più lento a ripartire».
Gli aiuti stanziati dal governo: possiamo spiegare quali casi riguardano e cosa comportano?
«Il primo intervento di rilievo adottato dal Governo è il “Decreto liquidità”, promotore di importanti misure in materia di accesso al credito e adempimenti fiscali. Il decreto riguarda imprese, artigiani, autonomi e professionisti, e interviene in modo significativo per stimolare l’apertura di nuovi crediti ed evitare che la carenza di liquidità porti a un pericoloso stato di insolvenza. La “Misura 1” approvata dalla giunta camerale si inserisce esattamente nel quadro del “Decreto liquidità”, coprendo i costi degli interessi: un’impresa del territorio Nuoro-Ogliastra che ha necessità di richiedere un credito avrà il Governo come garante e la Camera di commercio che si fa carico dei relativi interessi».
Quante imprese iscritte alla Camera hanno chiesto la cassa integrazione per i propri dipendenti? Quanti lavoratori sono già in questa situazione?
«Possiamo solo stimare che circa diecimila imprese abbiano richiesto la Cig, per oltre 13mila lavoratori, ma al momento non è possibile essere più precisi. Siamo in attesa dei dati che fornirà l’Inps».
Da esperto di economia e imprenditore, può provare a ipotizzare il futuro più prossimo in settori come ristorazione, commercio, turismo?
«Il futuro, neanche troppo prossimo, prevede una revisione dei processi aziendali. Sarà necessario ridisegnare i modelli gestionali con molta intraprendenza e in forte coordinamento con gli organismi sanitari. Seguiremo scrupolosamente i protocolli, che speriamo siano ben strutturati, omogenei e obbligatori. Le imprese dovranno farsi trovare pronte e rientrare in campo con tutti gli strumenti possibili per affacciarsi in un nuovo scenario economico».
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