La Nuova Sardegna

Nuoro

«Rischiano il posto 2.500 lavoratori»

di Lamberto Cugudda
«Rischiano il posto 2.500 lavoratori»

Tortolì, la Cisl solleva il caso degli addetti al turismo. «La Regione intervenga»

14 maggio 2020
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TORTOLÌ. In Ogliastra su 4.500 addetti nei vari segmenti del settore turismo, oltre 2.500 rischiano di rimanere totalmente senza lavoro nel corso della stagione. A lanciare l’allarme è il segretario generale della Cisl Ogliastra, Michele Muggianu, che chiede venga aperto subito un tavolo di confronto regionale. «Negli ultimi giorni – afferma il sindacalista – abbiamo portato avanti diverse interlocuzioni con le associazioni e gli albergatori, raccogliendo la volontà di riaprire stabilimenti e alberghi. Il turismo è destinato a fare registrare numeri in forte contrazione rispetto agli ultimi anni, anche se riteniamo necessario lavorare per recuperare almeno qualche mese di attività, salvando il salvabile».

Michele Muggianu ricorda che nei locali, bar, alberghi e ristoranti sarà previsto, oltre al distanziamento sociale, anche una riduzione di posti e coperti. In termini concreti, meno fatturato per le aziende e meno personale. «È necessario un tavolo di confronto regionale – precisa il segretario generale Cisl – a rischiare il posto, in Ogliastra, sono una buona fetta degli oltre 4.500 addetti del settore. Secondo le nostre proiezioni, la riapertura delle attività ai primi di luglio, considerando una stagione estiva che arrivi almeno a metà ottobre, molto probabilmente con il solo mercato nazionale (da considerare anche l’incognita dei trasporti, dei controlli sanitari e dell’andamento della domanda), vedrebbe un crollo di fatturato delle aziende del settore compreso tra il 40 e il 55 per cento, ad essere ottimisti».

I danni potrebbero essere enormi, il crollo di fatturato delle aziende andrà a impattare pesantemente sulle dinamiche dell’occupazione. «Secondo le nostre elaborazioni – rimarca – oltre 2.500 persone rischiano di rimanere totalmente senza lavoro nella stagione 202. Quindi senza indennità di disoccupazione e, conseguentemente, senza reddito almeno sino alla stagione estiva 2021. Le assunzioni potrebbero fermarsi a numeri molto risicati e per periodi di tempo estremamente ridotti. Se si considera che i bonus, di fatto, andranno a esaurimento e che non esistono misure strutturali di sostegno per il personale del comparto, andiamo verso una situazione drammatica che unisce l’emergenza sanitaria a quella sociale e familiare. Sono urgenti interventi che consentano alle imprese turistiche un’adeguata programmazione e lavoreremo affinché non manchi il sostegno pubblico necessario»

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