La Nuova Sardegna

Nuoro

Tutto pronto a “Sa domo de sa poesia cantada”

di Tore Cossu
Tutto pronto a “Sa domo de sa poesia cantada”

Silanus, il museo potrà essere visitato soltanto su prenotazione e per un’ora e mezza al massimo

14 maggio 2020
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SILANUS. A breve, non appena verranno ulteriormente allentate le misure in vigore per fronteggiare l’emergenza sanitaria, sarà possibile rendere visita alla Casa della poesia cantata. Visite che potranno essere prenotate previa compilazione di un modulo scaricabile dal sito web. L’ingresso in Sa domo de sa poesia cantada si potrà effettuare tramite prenotazione compilando l’apposito modulo o in alternativa chiamando questi numeri: 070 5435098 / 340 7837789. In attesa del via i curatori della casa museo offrono una serie di consigli e informazioni utili ai visitatori. La durata media della visita al Museo è circa un’ora e mezza, per questo è consigliato prenotare la visita in anticipo. Per prendere visione degli spazi e organizzare al meglio la propria visita al museo Sa domo de sa poesia cantada è disponibile la mappa degli spazi. «Le istallazioni sono delicate e per questo chiediamo a chi li visita di non toccare i pannelli espositivi e i monitor e non consumare cibo e bevande nelle sale – spiegano i responsabili –. Per lo stesso motivo è possibile fare fotografie a uso personale in tutte le sale, ma senza usare il flash e i cavalletti». Per le fotografie a uso commerciale è necessario contattare il museo Sa domo de sa poesia cantada tramite la form dei contatti. All’interno del percorso espositivo è possibile introdurre cani di piccola taglia, cani guida che accompagnano persone non vedenti e che sono di supporto per la pet-therapy. Nelle sale della Casa Aielli si può fare un tuffo nel mondo della poesia a bolu sin dalla prima gara pubblica (1896 a Ozieri) ai giorni nostri. Centoventiquattro anni di sfide poetiche tra tutti gli improvvisatori e improvvisatrici della Sardegna. Ma si possono trovare anche notizie e curiosità sui cantadores più o meno famosi (Piras, Sotgiu, Masala, Mura, Budroni, Piredda, Seu, Zizi, Pazzola, Sale, Carta, Piga, Ninniri, Farina, Testoni, Morittu, Pirastru, Cubeddu, Testoni, Morette, Tucconi e tanti altri). Il museo dedica una sezione alle donne , una ai poeti locali che si sono esibiti dal 1951 al 2013, una al canto a tenore e una agli aedi dell’ultima generazione (i vari Agus, Cappai, Sodde, Mureddu, Farina, Senes, Arca, Porcu, Ladu, Muntoni, Usai, Donaera, Scanu e gli altri che con impegno stanno portando avanti questo importante filone della cultura popolare sarda.

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