La Nuova Sardegna

Nuoro

«Rapine, banditi pronti a colpire»

di Valeria Gianoglio
«Rapine, banditi pronti a colpire»

Nuova operazione dei carabinieri in Ogliastra. Il procuratore di Lanusei analizza gli ultimi sequestri

18 maggio 2020
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LANUSEI. Cinque passamontagna, una moto Yamaha senza targa e senza numero di telaio, due fucili calibro 12 con diversi colpi in canna e altrettante munizioni pronte a essere caricate: dopo i sequestri dei giorni scorsi, e le nove denunce per le accuse di ricettazione, anche nel weekend appena trascorso, grazie ai controlli scrupolosi dei carabinieri della compagnia di Lanusei, le campagne ogliastrine e in particolare alcuni casolari abbandonati hanno restituito ancora una volta i segnali preoccupanti di un certo fermento da parte del mondo dell’illegalità.

«Dopo questi mesi di relativa calma, legata alle restrizioni della pandemia e agli spostamenti quasi azzerati perché avrebbero dato troppo nell’occhio, l’impressione è che la criminalità sia come caricata a molla e si stia preparando anch’essa a una ripresa dell’attività»: il procuratore di Lanusei, Biagio Mazzeo è come sempre molto lucido e diretto nelle riflessioni legate al suo lavoro quotidiano.

E anche ieri, nella domenica che ha preceduto di poche ore la riconquista in tutto lo Stivale di tante libertà personali, per il numero 1 degli inquirenti nel territorio ogliastrino – che ha trascorso la quarantena senza muoversi da Lanusei e dal suo lavoro – la mente è andata anche a quel mondo che con le forze dell’ordine cerca tutti i giorni di scovare e fermare: truffatori, rapinatori, gruppi che si dedicano allo spaccio di droga. O che organizzano gli assalti ai furgoni portavalori. «Che succederà ora con la fine di tante restrizioni negli spostamenti? Non si può ovviamente sapere con certezza – spiega – ma certo è che da tempo, con le forze dell’ordine del territorio stiamo facendo una riflessione in questo senso e siamo tutti abbastanza concordi nel ritenere che la criminalità, anche in queste zone, non uscirà cambiata dalla pandemia, ma anzi, i segnali che stiamo vedendo finora dicono che è come una molla che si è caricata e che è pronta a tornare in campo. Il rischio concreto di una ripresa massiccia di fatti criminosi di spessore è concreto, insomma, e per questo motivo l’allerta resta alta in tutto il territorio». Certo è che, solo per restare all’ultima settimana, dallo stesso filone di indagine sono nate poi tre operazioni che si sono concluse, nel complesso, con nove persone denunciate a piede libero per ricettazione, detenzione di armi da guerra, il sequestro di una pistola mitragliatrice Uzi, di fabbricazione israeliana con la matricola cancellata, diverse cartucce calibro 9x21, e altrettante fototrappole. Mentre nei giorni precedenti gli stessi carabinieri della compagnia di Lanusei avevano trovato anche un trattore senza targa rubato un anno fa a Oristano, bossoli calibro 7.65 e mezzo chilo di marijuana. Se si esclude la droga, insomma, il kit del perfetto rapinatore di furgoni portavalori. Compreso il trattore: in genere utilizzato come ostacolo e sistemato in mezzo alla strada per costringere il portavalori ad arrestare la sua marcia. «In questo periodo di restrizioni legate alla pandemia spesso si è sentito dire che forse usciremo tutti un po’ cambiati – dice il procuratore Mazzeo – ecco, non credo proprio che questo succeda anche alla criminalità, anzi, il rischio reale è che da adesso in poi si verifichi un ritorno non irrilevante di reati come le rapine e gli assalti. Il livello di allerta delle forze dell’ordine, dunque, è molto alto. C’è una grande attenzione, e le operazioni di questi ultimi giorni, con le denunce e il ritrovamento di armi e munizioni, lo hanno dimostrato».

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