La Nuova Sardegna

Nuoro

Centro servizi culturali, pronti alla ripartenza

di Alessandra Porcu
Centro servizi culturali, pronti alla ripartenza

Macomer, si riaprono le porte: potrà entrare una persona alla volta. «Ma ci sarà spazio per tutti»

21 maggio 2020
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MACOMER. La data ufficiale è quella del 25 maggio. Giorno in cui il Centro servizi culturali di Macomer potrà riaccogliere “fisicamente” i suoi utenti. «Le presenze andranno contingentate – precisa il direttore Giancarlo Zoccheddu – bisognerà rispettare le prescrizioni anti Covid, per il resto tutto sarà come prima. Forse anche meglio – ammette – Il fatto di poter far accedere una persona per volta, potrebbe dar modo di godere appieno degli spazi e dei materiali disponibili». L’apertura al pubblico è fissata, dunque, per lunedì prossimo ma in effetti le porte dell’Unla si sono spalancate già qualche giorno fa per i dipendenti. «È stato emozionante – racconta il direttore – adesso non vediamo l'ora che il Centro si riappropri della sua reale natura. Quella che nel corso degli anni lo ha trasformato in punto di riferimento per il Marghine».

La voglia di ricominciare è tanta anche se, a dire il vero, la pandemia non ha mai interrotto il lavoro. «Anche noi abbiamo utilizzato lo smart working – spiega Giancarlo Zoccheddu – grazie ai servizi online siamo stati in grado di garantire una continuità e anche qualche contributo extra come, ad esempio, video confezionati da noi, da scrittori o da altri artisti». Una sperimentazione che, numeri alla mano, è stata accolta favorevolmente. Tra marzo e aprile scorsi, i nuovi iscritti sono stati 122. «Dall’Italia intera – sottolinea il direttore – 4072 gli accessi totali alla piattaforma web. 1616 le consultazioni di libri, film e altri contenuti. 1341 i prestiti digitali. Dati che ci hanno riempito di orgoglio e ci stimolano a fare sempre di più».

Tra le novità del 2020 anche la partecipazione "virtuale" al Maggio dei libri. Il Centro servizi culturali proporrà quattro video incontri col giornalista scientifico Andrea Vico che parlerà del suo “Kit antibufala”. Si parte il 15 maggio alle 12, per i tre venerdì successivi, fino al 5 giugno. «In queste settimane di lockdown abbiamo letto e ascoltato notizie di ogni genere. Molte delle quali erano delle bufale. Così, ci è sembrata una bella idea ragionare su questo – precisa il direttore – Poco a poco, cercheremo di tornare alla normalità. Quello del Centro è un ruolo importante per il nostro territorio. Negli ultimi dieci anni abbiamo ricevuto dalla Regione 3 milioni di euro. Denaro che è servito per organizzare incontri, laboratori, concerti, iniziative, per pagare gli stipendi, i cachet di collaboratori, fornitori e ospiti. Soldi che hanno messo in circolo altri soldi, dando lavoro alle strutture ricettive, ai ristoranti, alle pizzerie e ai bar del Marghine».

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