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il turismo a bosa 

Il grido d’allarme degli operatori: «Aiuti e linee guida o è la fine»

BOSA. I nodi economici della pandemia arrivano al pettine nel giorno delle possibili riaperture di esercizi commerciali e servizi nella città del Temo. Settimane di serrande abbassate hanno lasciato...

21 maggio 2020
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BOSA. I nodi economici della pandemia arrivano al pettine nel giorno delle possibili riaperture di esercizi commerciali e servizi nella città del Temo. Settimane di serrande abbassate hanno lasciato più di un pesante segno meno nel bilancio di tante aziende, con le incognite del futuro nell'era del Covid-19, anche per possibili controlli e sanzioni, che pesano come macigni sulla anche solo ipotizzata possibile ripresa. Così lunedì 18 maggio, avvio della cosiddetta “fase 2,” in tanti a Bosa hanno tenuto chiuso servizi ed esercizi, consegnando un pesante plico di chiavi al presidente dell’Unione dei Comuni della Planargia Gian Luigi Mastino, poco prima dell’assemblea convocata nel pomeriggio in aula consiliare a Bosa.

In un documento albergatori, commercianti, operatori avanzano una serie di richieste, chiedendo alle istituzioni locali di farsene portavoce con Stato e Regione. Al simbolico gesto della consegna delle chiavi ha replicato quello della riconsegna da parte del primo cittadino di Bosa Piero Franco Casula martedì sera. In una riunione urgente convocata con una delegazione di operatori. Questo dopo un lungo incontro nel quale il sindaco, il vice Alessandro Campus ed il consigliere regionale Alfonso Marras hanno risposto alle tante domande poste dai presenti. «Con grande senso di responsabilità abbiamo seguito e appoggiato le misure restrittive a tutela della salute pubblica.

Ora dobbiamo pensare a ricostruire un sistema fatto di piccole e medie imprese che non hanno mezzi e forza per rialzarsi da sole» la premessa delle 70 imprese che hanno sottoscritto il documento letto dall’albergatore Marco Francesco Mannu.

Anche a Bosa, come in altre località dell’isola e oltre, si chiede di ristabilire «un clima di fiducia nel futuro che oggi non c’è più attraverso misure di sostegno immediate e una visione lungimirante del futuro», considerata anche la mole di adempimenti legati alle riaperture, non ultimo il contestato “passaporto sanitario” annunciato dalla Regione Sardegna per i turisti in arrivo. «Porteremo all'attenzione della Regione le problematiche e il loro grido di dolore», dice, a nome dei colleghi della Planargia, il sindaco di Tinnura Piero Fadda, dopo l’assemblea dell’Unione di lunedì. (al.fa.)

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