Tosap azzerata per 6 mesi Abbattimento per la Tari
di Francesco Pirisi
La giunta Soddu va incontro alle attività commerciali ma anche alle famiglie L’assessora Angheleddu: «È un momento storico, i cittadini vanno supportati»
25 maggio 2020
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NUORO. Prima lo sgravio della Tosap, l’imposta sull’utilizzo del suolo pubblico, ora la diminuzione della Tari, la tassa sui rifiuti. L’amministrazione guidata da Andrea Soddu ne ha messo in programma l’intervento, prima di tutto per i mesi di confinamento sociale. La misura è all’attenzione dell’assessora dell’Igiene urbana, Rachele Piras. I benefici sono previsti per le attività commerciali, ma anche per le utenze domestiche. L’assessora delle Attività produttive, Eleonora Angheleddu: «Come per la Tosap, la scelta della giunta è di uno sgravio per i mesi appena passati e allo stesso tempo stabilire una riduzione in percentuale anche per il futuro. Ogni discorso è tuttavia legato – continua Angheleddu – alle possibilità di manovra nel nostro bilancio. Il “taglio” in questo caso non avrebbe la copertura dello Stato, che invece è stata garantita per l’imposta sull’utilizzo del suolo pubblico».
L’input è partito dalle riunioni inter-assessoriali che si sono succedute nelle settimane passate. Lo ricorda l’assessora delle Attività produttive: «Terminato il primo mese di rallentamento anche dell’attività amministrativa, si è cercato di pensare alle soluzioni, con priorità per le risposte economiche». Non prima però che il Governo autorizzasse ciò. Il caso della Tosap è emblematico. Non si pagherà sino al 31 ottobre. Angheleddu: «Non è sospesa, come da qualche parte ho letto. Ma non è proprio dovuta».
In questo caso lo sgravio non è tutto. Il Comune ha anche aumentato del 50 per cento il suolo in concessione, senza che per i commercianti possa determinare un costo. In questo caso c’è un perché che supera lo stesso aspetto economico. L’assessora: «Poter contare su un maggior spazio esterno a bar, ristoranti consente di garantire la distanza tra persone e gruppi, contro il rischio di contagi. Tanto che a chiedere una zona commerciale calpestabile fuori dal locale sono stati anche operatori che prima non erano titolari di concessione». Sul punto Eleonora Angheleddu vuole precisare ulteriormente: «Non concordo con chi dice che abbiamo applicato pedissequamente la norma del Governo e che il bilancio del Comune non ci rimetterà nulla. Non è così. Lo Stato – aggiunge l’esponente della giunta Soddu – coprirà i mancati introiti della Tosap, da qui a ottobre, ma sulla base delle superfici e degli incassi dello scorso anno, dove non saranno computati né le nuove concessioni, né l’aumento dello spazio pubblico disponibile. Su quest’ultima scelta, vorrei fare un anche un paragone: noi abbiamo concesso il 50 per cento in più, mentre a Roma, per esempio, ci si è fermati a un allargamento del 35 per cento». Angheleddu se si dà per necessaria un’etichetta, per il lavoro proprio e dell’intera giunta, sembra non inseguire quella di “nuovi benefattori”: «Il momento storico è delicato e la cittadinanza deve essere supportata con ogni strumento possibile. Per questo oggi è attivo anche lo snellimento delle pratiche burocratiche, sulle concessioni, passate da 30 a 3 giorni di attesa. Una scelta anche quella di non aumentare con un’ordinanza sindacale le restrizioni dei provvedimenti di Governo e Regione». Tutto questo sino al momento in cui l’emergenza non sarà collocata tra i ricordi, certo brutti. Perché la straordinarietà qualche costo ce l’ha: «Dobbiamo stare in equilibrio tra gli sgravi e comunque l’obbligo di garantire servizi di livello. E se si insiste troppo su un lato, a patirne potrebbe essere l’altra parte».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
L’input è partito dalle riunioni inter-assessoriali che si sono succedute nelle settimane passate. Lo ricorda l’assessora delle Attività produttive: «Terminato il primo mese di rallentamento anche dell’attività amministrativa, si è cercato di pensare alle soluzioni, con priorità per le risposte economiche». Non prima però che il Governo autorizzasse ciò. Il caso della Tosap è emblematico. Non si pagherà sino al 31 ottobre. Angheleddu: «Non è sospesa, come da qualche parte ho letto. Ma non è proprio dovuta».
In questo caso lo sgravio non è tutto. Il Comune ha anche aumentato del 50 per cento il suolo in concessione, senza che per i commercianti possa determinare un costo. In questo caso c’è un perché che supera lo stesso aspetto economico. L’assessora: «Poter contare su un maggior spazio esterno a bar, ristoranti consente di garantire la distanza tra persone e gruppi, contro il rischio di contagi. Tanto che a chiedere una zona commerciale calpestabile fuori dal locale sono stati anche operatori che prima non erano titolari di concessione». Sul punto Eleonora Angheleddu vuole precisare ulteriormente: «Non concordo con chi dice che abbiamo applicato pedissequamente la norma del Governo e che il bilancio del Comune non ci rimetterà nulla. Non è così. Lo Stato – aggiunge l’esponente della giunta Soddu – coprirà i mancati introiti della Tosap, da qui a ottobre, ma sulla base delle superfici e degli incassi dello scorso anno, dove non saranno computati né le nuove concessioni, né l’aumento dello spazio pubblico disponibile. Su quest’ultima scelta, vorrei fare un anche un paragone: noi abbiamo concesso il 50 per cento in più, mentre a Roma, per esempio, ci si è fermati a un allargamento del 35 per cento». Angheleddu se si dà per necessaria un’etichetta, per il lavoro proprio e dell’intera giunta, sembra non inseguire quella di “nuovi benefattori”: «Il momento storico è delicato e la cittadinanza deve essere supportata con ogni strumento possibile. Per questo oggi è attivo anche lo snellimento delle pratiche burocratiche, sulle concessioni, passate da 30 a 3 giorni di attesa. Una scelta anche quella di non aumentare con un’ordinanza sindacale le restrizioni dei provvedimenti di Governo e Regione». Tutto questo sino al momento in cui l’emergenza non sarà collocata tra i ricordi, certo brutti. Perché la straordinarietà qualche costo ce l’ha: «Dobbiamo stare in equilibrio tra gli sgravi e comunque l’obbligo di garantire servizi di livello. E se si insiste troppo su un lato, a patirne potrebbe essere l’altra parte».
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