La Nuova Sardegna

Nuoro

Vandali a Seuna, prime denunce

di Valeria Gianoglio
Vandali a Seuna, prime denunce

La polizia ferma quattro persone: giravano con due spranghe. I residenti: «Vogliamo le telecamere»

27 maggio 2020
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NUORO. Un albero d’ulivo danneggiato a pochi passi dalla chiesetta delle Grazie vecchie, una bottiglia lanciata contro la persiana di una residente, “rea” – nella mente distorta dei vandali – di aver espresso un richiamo all’ordine di troppo, una sequela di parolacce nei confronti di chi chiedeva solo rispetto e tranquillità, la piazzetta vicino a un bar devastata. E sullo sfondo di tutto: una dose generosa di alcol insieme a un mucchio di tempo passato a bighellonare da sbandati creando fastidio e timori nei residenti. «Certe sere abbiamo paura di uscire. Siamo stanchi di questi vandali. Qui servono telecamere, rispetto e controlli», dicono gli abitanti del quartiere. Sono serate decisamente animate, quelle che stanno infiammando lo storico quartiere di Seuna e la zona confinante: Istiritta.

E la risposta della polizia non si è fatta attendere: sabato scorso, infatti, intorno alle 18.30, una volante della questura, mentre si aggirava tra le strade del centro, ha avvistato quattro giovani dentro un’auto che manifestavano evidentemente i classici segnali di chi ha qualcosa da nascondere. Così, gli agenti hanno deciso di fermare i quattro – tre uomini e una giovane ragazza – per sottoporli a un controllo, e di lì a poco dal sedile posteriore dell’auto sono spuntate due spranghe di metallo. Alla domanda “Perché girate con queste spranghe?”, i quattro hanno cominciato a farfugliare poco o nulla. E da lì sono stati portati in questura e denunciati per il “porto abusivo di armi e oggetti atti a offendere”. La divisione anticrimine sta valutando se applicare loro qualche misure di prevenzione. Se i quattro siano legati o meno agli atti vandalici commessi negli ultimi giorni in particolare a Seuna e a Istiritta, al momento non si sa con certezza. Ma esiste un dato assodato, stando a quello che spiega la polizia: quantomeno per il danneggiamento dell’albero di ulivo di piazza Tonino Puddu, a Seuna, le indagini sono già in una fase avanzata. Ed entro qualche giorno non è escluso che la questura riesca a individuare i responsabili. «Il quartiere sta collaborando – spiega il portavoce della questura, Silvio Esposito – e le indagini sono in corso». In queste ore, infatti, gli agenti stanno guardando i filmati delle telecamere della zona e raccogliendo diverse denunce e segnalazioni. Tra queste, c’è anche quella di Maria Grazia Pala. Residente a Seuna insieme al marito Pasquale, affezionata al quartiere, legata ai suoi scorci, ma allo stesso tempo stanca, come tanti altri residenti, di subire la presenza molesta di vandali e sbandati. Era stata lei, qualche giorno fa, a denunciare sui social l’episodio che l’aveva toccata: “Seuna 21.30. Tre ragazzi ubriachi, dopo essere stati ripresi perché hanno divelto l'albero di ulivo adiacente la sacrestia della chiesa, hanno inveito con parolacce. Dopo essere stati invitati a rientrare hanno lanciato contro le persiane una pietra e una bottiglia di vetro». Le persiane contro le quali il terzetto si era accanito, erano proprio quelle di Maria Grazia Pala. «È stata una ritorsione per averli ripresi – spiega la donna – noi abbiamo denunciato tutto. Ma ora siamo stanchi, come residenti siamo tutti stufi di subire queste presenze. Speriamo che possano individuare queste persone, che pattuglino più spesso, che mettano le telecamere». «A Seuna c’è molta paura – conferma anche la prima storica prioressa del comitato di Sant’Isidoro, Daniela Selis – è da tempo che segnaliamo la presenza di ubriachi, vandali e sbandati, che danneggiano il rione che tutti noi invece cerchiamo di rendere migliore. Qui, oltre al rispetto e ai controlli, servono le telecamere. Se questi ragazzi non sanno dove andare, non devono comunque prendere a pietre un albero».

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