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Oltre 500mila euro di contributi, ma per il pm è una truffa

Oltre 500mila euro di contributi, ma per il pm è una truffa

ORTUERI. Contributi come se piovesse e visto che si trattava di agricoltura erano come la manna dal cielo. Secondo il pubblico ministero Marco De Crescenzo, però quei soldi che arrivavano dall’Unione...

10 giugno 2020
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ORTUERI. Contributi come se piovesse e visto che si trattava di agricoltura erano come la manna dal cielo. Secondo il pubblico ministero Marco De Crescenzo, però quei soldi che arrivavano dall’Unione Europea tramite l’Agea, non erano dovuti. Nel giro di cinque anni gli agricoltori Ignazio e Nicola Manca avevano percepito oltre 500mila euro, ora però rischiano una condanna a quattro anni per truffa aggravata e falso. I due reati sarebbero collegati perché proprio l’aver attestato di essere in possesso di alcuni terreni avrebbe permesso loro di accedere ai contributi.

Secondo l’accusa non c’è traccia dei contratti con cui attestavano di essere stati realmente in possesso dei terreni e ciò avrebbe quindi generato la truffa aggravata perché i contributi erano vincolati al possesso di terre da coltivare.

L’avvocato difensore Antonello Spada si è invece richiamato al diritto agrario che, a differenza di quanto prescrive il codice civile, non prevede l’obbligatorietà di accordi scritti. Sarebbe stato sufficiente quindi averne uno verbale col proprietario dei terreni per poterci lavirare su e richiedere i contributi. La decisione della giudice Federica Fulgheri arriverà il 6 luglio. (e.carta)

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