La Nuova Sardegna

Nuoro

«Più risorse per ristrutturare la scuola»

di Giusy Ferreli
«Più risorse per ristrutturare la scuola»

Cardedu, locali ancora inagibili. Il sindaco: per settembre soluzioni alternative

21 giugno 2020
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CARDEDU. Una scuola costruita su un canalone dichiarata inagibile nel 2018, il progetto per la sua messa in sicurezza ancora in itinere, gli alunni ospitati in locali di fortuna sino all'affacciarsi della pandemia. E, soprattutto, pochi soldi per trovare una soluzione alternativa. Il sindaco di Cardedu, Matteo Piras, insignito dello status di commissario per le scuole, così come tutti i suoi colleghi italianai, non sa più a che santo votarsi. La riapertura delle scuole a settembre potrebbe rivelarsi una magagna insormontabile perché ora da tenere in considerazione ci sono anche le prescrizioni sul distanziamento sociale. «In questa condizione particolarmente complessa – spiega Piras – ci hanno affidato il compito di gestire la logistica scolastica ma ci hanno lasciato senza strumenti per poterla affrontare al meglio. Nonostante la stretta collaborazione con gli uffici della Regione dubito che si possa portare a compimento la ristrutturazione del caseggiato in poco più di due mesi». Le problematiche si sommano, dunque, e il primo cittadino lancia un appello affinché i bambini del paese non debbano affrontare ulteriori disagi.

«Servono ulteriori risorse – incalza l’amministratore comunale – per reperire locali in grado di ospitare in sicurezza i nostri bambini, risorse che il Comune non ha». I pochi fondi disponibili gli amministratori di Cardedu li hanno utilizzati per trovare una soluzione dopo che la scuola di via Ferrai è stata dichiarata inagibile il 18 dicembre 2018 a causa di una crepa che ha reso la struttura pericolosa. I soldi sono serviti ad adeguare i due locali comunali dove sono stati ospitati i 150 bambini delle tre classi delle medie e cinque delle elementari. Locali che, se già non andavano bene prima, ora con le esigenze dettate dall’emergenza coronavirus, sono assolutamente inadeguati. Anche l’eventualità che gli alunni possano tornare nella vecchia palazzina è del tutto remota: considerati gli alti costi a carico del Comune per la demolizione, l’acquisizione di un’area dove realizzare il nuovo caseggiato scolastico e la costruzione, la giunta comunale ha optato per un poderoso progetto di restauro strutturale. Intervento che necessita di mesi se non di anni per essere ultimato.

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